Reggio, imposta soggiorno. Assessora Rabitti: serve uno sforzo anche degli albergatori. Altrove strumento attivo da anni

rabitti_a

Fa sapere tramite nota stampa Annalisa Rabitti, assessora a Cultura e Turismo del comune di Reggio Emilia: “Il Comune di Reggio Emilia ha in fase di definizione – per la prima volta nella sua storia – il Piano strategico per il turismo.

Questo Piano strategico ha lo scopo di analizzare lo scenario del mercato, dinamico ed in profonda trasformazione, creare una visione unitaria del turismo e della cultura rispondendo all’esigenza di porre il settore turistico tra le politiche di sviluppo economico del territorio, costruire insieme il “futuro” della città, individuando priorità e concrete azioni da sviluppare, condividendo le responsabilità tra pubblico e privato.

Un documento con il quale, sulla base di una molteplicità di analisi e valutazioni comparative, si fornirà la vision della “città turistica” che vogliamo essere in futuro, andando ben oltre la declinazioni di obiettivi e azioni: infatti si indicheranno anche il sistema di governance e le modalità di collaborazione tra privato e pubblico, al fine di permettere alla nostra città di acquisire un reale posizionamento in ambito turistico.

Un progetto ambizioso, che stiamo portando avanti da alcuni mesi attraverso un processo di dialogo e lavoro, che ha coinvolto le associazioni di categoria e i portatori di interesse della città.

Ci tengo a sottolineare che l’imposta di soggiorno non entrerà in vigore prima del prossimo autunno, mentre la pianificazione strategica sarà pronta nel mese di maggio, e sottoposta a tutte le categorie economiche del territorio; categorie con le quali in questi ultimi mesi vi è stato un confronto continuo ed estremamente proficuo.

L’Amministrazione comunale non intende in alcun modo mettere in difficoltà le aziende del settore ricettivo cittadino: al contrario la finalità è proprio quella di avere a disposizione fondi per favorire l’incremento dei flussi turistici. Questa attività non può che portare benefici, in primis, proprio alle strutture ricettive.

Per fare questo serve uno sforzo comune, anche da parte degli stessi albergatori che incassano l’imposta, e di ciò ne siamo consapevoli.

Credo che sia necessario sottolineare che siamo l’unica città capoluogo dell’Emilia-Romagna che ancora non applica l’imposta: Bologna, Modena e Parma, ad esempio, hanno iniziato nel 2012-2013.

E’ un’imposta che non verseranno i cittadini reggiani, e che arriverà come risorsa sul territorio fornendo le basi finanziarie per l’applicazione del Piano che stiamo costruendo. E che ci permetterà di fare sul serio”.

 

 

 



Ci sono 4 commenti

Partecipa anche tu
  1. Goebbels negro

    Un altro regalo alla destra, un tempismo davvero degno di nota. Complimenti vivissimi, cara assessora. Mi pento di essermi astenuto, alle ultime amministrative, anzichè aver votato dei dementi doc: almeno ci avrebbero fatto ridere.

  2. Paolo

    Quando si ha tanto tempo..pagato…qualcosa bisogna inventarsi..lo smart working comincia a produrre effetti concreti.

  3. Nicola Fontanesi

    Sono senza parole!
    Da operatore del settore turismo veramente sono basito! Per anni nulla è stato fatto nel momento peggiore della storia del turismo italiano e mondiale, la pensata geniale è la tassa di soggiorno!
    Complimenti! Non era facile fare peggio di quello che è stato fatto fino ad ora ma ci siete riusciti.
    Giusto una nota conclusiva, processo avrebbe eventualmente essere generare flussi turistici poi forse parlare di tassa di soggiorno ma la logica non va di moda.

  4. Gianni Vattani

    Mi sembra davvero il momento piu’ adatto per parlare di ‘tasse di soggiorno’…..!

    Complimenti per il tempismo – non era facile !


I commenti sono chiusi.