‘Nuove Br tour’ , cinque avvisi di garanzia

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Marco Vicini, presidente del circolo Arci il Tunnel di via del Chionso di Reggio Emilia, dove la sera del primo maggio si è svolto il concerto dei P38 con tanto di bandiere delle Brigate rosse e canzoni con riferimenti  agli Anni di Piombo e in particolare all’assassinio di Aldo Moro, è indagato con l’accusa di istigazione a delinquere. L’indagine della Procura di Reggio Emilia e condotta dalla Digos è stata aperta dopo l’esibizione della band che, alcuni giorni prima, il 25 aprile scorso, era già stata denunciata a Pescara dal figlio di una vittima del terrorismo, in seguito a una serata consumata in un circolo Arci della città abruzzese. Con Marco Vicini sono indagati anche i 4 componenti della Gang ‘P38’.

 

Dalle pagine social hanno preso le difese del presidente del circolo Arci il Tunnel di Reggio Emilia i Carc (Comitati di Appoggio alla Resistenza). Posta su Facebook Andrea Scarfone: “Martedì 10 maggio, dalle ore 15:30 alle 17:30 è convocato un presidio solidale con conferenza stampa in via Dante Alighieri, Questura di Reggio Emilia, in contemporanea all’interrogatorio di Marco Vicini (presidente del circolo ARCI Tunnel e interno al P. CARC) per i fatti del Primo Maggio”.

I Carc annunciano il 10 maggio un presidio di solidarietà per Marco Vicini, presidente del Tunnel che sarà interrogato quel giorno in Questura, e coincidenza della storia vuole che, proprio il giorno prima, il 9 maggio (era 1978), cada la ricorrenza del ritrovamento del corpo di Aldo Moro (ucciso dalle Br) nel bagagliaio di una Renault rossa parcheggiata in via Caetani, a Roma.

Concludono poi i Carc nella loro nota affidata ai social: “Non rimarremo in silenzio davanti a questa intimidazione bella e buona: Marco Vicini è indagato per “istigazione a delinquere” (art. 414 cp) per il solo fatto di aver ospitato, nel circolo ARCI Tunnel, la Festa dell’Unità Comunista e il concerto della P38 LaGang.
L’assurdità di questa vicenda, al netto delle veline, è palese: per questo chiamiamo tutte e tutti ad esprimere piena solidarietà a Marco Vicini e a partecipare al presidio e alla conferenza stampa.
Giù le mani dai comunisti!
La conferenza stampa avrà luogo al termine dell’interrogatorio”.



Ci sono 4 commenti

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  1. Alex

    No, il fatto che qualcosa sia concesso non vuol dire che nessuno possa obiettare o esprimere un’opinione contraria, tuttavia opporsi moralmente a qualcosa non è una valida ragione per bandiera.
    Lo ha detto Marco Vicini stesso che la band è di natura puramente provocatoria e dimostrano come le testate diano copertura mediatica a sensazionalismo da quattro soldi piuttosto che ad artisti che inneggiano alla mafia e criminalità organizzata. (Cosa che dicono i p38 nel loro testi)

  2. Max

    Ritengo che tutti abbiano il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione, quindi anche il gruppo musicale P38, per quanto il loro messaggio artistico (che, ai sensi della Costituzione, deve essere libero) possa risultare sgradito. Si tratta di un gruppo musicale, non di un’organizzazione dedita alla lotta armata.

    • Mario Negri

      quindi, se domani quattro deficienti fondassero il gruppo rock “Fosse Ardeatine Forever”, considerassero le leggi razziali del ’38 un luminoso periodo storico e dovessero cantare faccetta nera in un locale pubblico gestito da un quinto deficiente loro sodale, tutti dovrebbero stare zitti e mosca?

      • Alex

        No, il fatto che qualcosa sia concesso non vuol dire che nessuno possa obiettare o esprimere un’opinione contraria, tuttavia opporsi moralmente a qualcosa non è una valida ragione per bandiera.
        Lo ha detto Marco Vicini stesso che la band è di natura puramente provocatoria e dimostrano come le testate diano copertura mediatica a sensazionalismo da quattro soldi piuttosto che ad artisti che inneggiano alla mafia e criminalità organizzata. (Cosa che dicono i p38 nel loro testi)


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