Blitz, arrestato il sindaco di Bibbiano

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Choc a Bibbiano di Reggio Emilia, dove il primo cittadino Andrea Carletti è da oggi agli arresti domiciliari coinvolto in un’indagine condotta dalla procura di Reggio Emilia, con l’accusa degli inquirenti di essere parte di “un illecito e redditizio sistema di gestione dei minori”.
La stessa misura cautelare è stata emessa anche per una responsabile del servizio sociale della Val d’Enza, una coordinatrice dello stesso servizio, una assistente sociale e due psicoterapeuti della Onlus.
Tra i 27 indagati emergono anche i primi nomi, quali quello del direttore generale dell’Ausl di Reggio Emilia, Fausto Nicolini, e il conosciuto avvocato reggiano Marco Scarpati.
Mentre vige un divieto temporaneo di esercitare attività per 8 persone tra dirigenti del Comune, operatori sociali e anche educatori. Mentre una coppia di affidatari, per maltrattamenti, è stata sottoposta alla misura di avvicinamento a un minore.

Agli arresti anche assistenti sociali e psicoterapeuti di una nota Onlus di Torino. Tra i destinatari di altri provvedimenti cautelare anche psicologi dell’Asl reggiana. Sono in tutto 27 gli indagati tra amministratori comunali, un avvocato, dirigenti e operatori socio sanitari.

Con le accuse tra l’altro di false relazioni e disegni artefatti per allontanare i bambini dalle famiglie e collocarli in affido retribuito anche ad amici e conoscenti, per poi sottoporli a un programma psicoterapeutico per un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro. Metodi definiti altamente suggestivi utilizzati sui minori durante le sedute di psicoterapia, anche attraverso impulsi elettrici, strumento spacciato ai bambini come “macchinetta dei ricordi, per alterare lo stato dei relativi ricordi in prossimità dei colloqui giudiziari. Tra gli affidatari vi sarebbero anche titolari di sexy shop, persone con problematiche psichiche e con figli suicidi.

Due casi accertati di stupro presso le famiglie affidatarie ed in comunità, dopo l’illegittimo allontanamento.


L’indagine dei militari coordinata dalla Procura di Reggio Emilia. I carabinieri di Reggio Emilia, sotto il coordinamento della locale Procura – Pubblico Ministero Dott.ssa Valentina Salvi – hanno concluso l’operazione “Angeli e Demoni”, che ha disvelato un illecito sistema di “gestione minori in affido”.

Disegni Falsificati. Innocenti disegni dei bambini falsificati attraverso la mirata “aggiunta” di dettagli a carattere sessuale, abitazioni descritte falsamente come fatiscenti, stati emotivi dei piccoli artatamente relazionati, travestimenti dei terapeuti da

personaggi “cattivi” delle fiabe messi in scena ai minori in rappresentazione dei genitori intenti a fargli del male, denigrazione della figura paterna e materna. Decine e decine i regali e le lettere di affetto, consegnati negli anni da parte dei genitori naturali, che i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato in un magazzino dove erano nascosti, che gli appartenenti ai Servizi Sociali indagati omettevano di consegnare ai piccoli.Questi erano solo alcuni dei metodi adottati nei confronti dei bambini, in provincia di Reggio Emilia, anche di tenera età, al fine di allontanarli dai genitori, per poi mantenerli in affido e sottoporli ad un circuito di cure private a pagamento di una Onlus piemontese.

“Affari” per centinaia di migliaia di euro. Un business illecito di diverse centinaia di migliaia di euro di cui beneficiavano alcuni degli indagati, mentre altri si avvantaggiavano a vario titolo dell’indotto derivante dalla gestione dei minori attraverso i finanziamenti regionali, grazie ai quali venivano, inoltre, organizzati anche numerosi corsi di formazione e convegni ad appannaggio della predetta Onlus, in elusione del codice degli appalti e delle disposizioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.

Operazione ‘Angeli e Demoni’. Nella mattinata odierna, i Carabinieri di Reggio Emilia hanno dato il via alla fase esecutiva dell’Operazione “Angeli e Demoni” condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, dando esecuzione, tra l’Emilia Romagna ed il Piemonte, ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal locale Tribunale a carico di 16 indagati. Sei persone sono state sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari, tra cui un Sindaco, una responsabile del Servizio Sociale Integrato di una Unione di Comuni, una coordinatrice del medesimo servizio, una assistente sociale e due psicoterapeuti di una Onlus. Ulteriori otto misure cautelari di natura interdittiva, costituite dal divieto temporaneo di esercitare attività professionali sono state eseguite a carico di altrettanti soggetti, nelle relative qualità di dirigenti comunali, operatori socio-sanitari, educatori. Infine altre due misure coercitive del divieto di avvicinamento ad un minore è stata eseguita a carico di una coppia affidataria accusata di maltrattamenti. Oltre 100 i Carabinieri impegnati nell’esecuzione dell’ordinanza cautelare e di decine di perquisizioni domiciliari.

Le accuse. I destinatari della misura cautelare sono accusati, a vario titolo, di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso. Tra i reati contestati, in particolare, quello di lesioni gravissime ai minori in relazione ai traumi loro provocati. A riguardo alcuni di loro, oggi adolescenti, manifestano profondi segni di disagio (tossicodipendenza e gesti di autolesionismo).

Indagini partite dalle denunce. Le indagini sono iniziate alla fine dell’estate del 2018 dopo l’anomala escalation di denunce all’Autorità Giudiziaria, da parte dei servizi sociali coinvolti, per ipotesi di reati di abusi sessuali e violenze a danni di minori commessi da parte dei genitori. L’analisi dei fascicoli vedeva puntualmente approdare le indagini verso la totale infondatezza di quanto segnalato. I servizi sociali coinvolti proseguivano nel percorso psicoterapeutico reiteratamente richiesto. Da tale spunto si è sviluppata l’intensa indagine che ha svelato i numerosi falsi documentali redatti dai servizi sociali in complicità con alcuni psicologi, artatamente trasmessi all’Autorità giudiziaria.

Si realizzava la diagnosi di una mirata patologia post traumatica a carico dei minori, condizione questa necessaria a garantirne la prese in carico da parte della onlus. Il pagamento delle prestazioni psicoterapeutiche avveniva quindi in assenza di procedura d’appalto: gli affidatari venivano incaricati dai Servizi Sociali di accompagnare i bambini alle sedute private di psicoterapia e di pagare le relative fatture a proprio nome. Mensilmente gli affidatari ricevevano rimborsi sotto una simulata causale di pagamento, falsando così i bilanci dell’Unione dei Comuni coinvolti. Tra gli affidatari inoltre, anche amici e conoscenti dei servizi sociali.

Dietro tali illecite condotte l’interesse economico, che vedeva legati i dipendenti dell’Unione ai responsabili della Onlus, attraverso reciproci conferimenti d’incarichi: da un lato la citata Onlus diveniva affidataria dell’intero servizio di psicoterapia voluto dall’Ente e dei relativi convegni e corsi di formazione, organizzati in provincia, e, dall’altra, alcuni dipendenti dello stesso Ente ottenevano incarichi di docenza retribuiti nell’ambito di master e corsi di formazione tenuti sempre dalla Onlus.

Il sistema era consolidato, e ha portato all’apertura di un Centro Specialistico Regionale, per il trattamento del trauma infantile derivante da abusi sessuali e maltrattamenti (che di fatto è risultata una costola della Onlus). Nel Centro Specialistico veniva altresì garantita l’assistenza legale ai minori attraverso la sistematica scelta, da parte dei Servizi Sociali, di un avvocato, anch’egli indagato per “concorso in abuso d’ufficio”, attraverso fraudolente gare d’appalto gestite dalla dirigente del Servizio, al fine di favorirlo.

Ore di terapie sui bimbi con apparecchiature elettriche. Sono emerse ore ed ore di sedute di terapia sui bambini, anche attraverso l’utilizzo di apparecchiature elettriche loro spacciate come strumenti in grado di garantire alla terapeuta la gestione della mente e il recupero dei ricordi. Ai bimbi veniva inoltre riferito che era assolutamente necessario far riemergere “le brutte cose” commesse dai genitori e ciò proprio in prossimità delle testimonianze che i bambini avrebbero poi reso alla competente Autorità Giudiziaria. In alcuni casi la terapeuta non risparmiava ai minori i dettagli dei propri fantasiosi racconti (spacciandoli come il contenuto da lei “letto” nella mente dei piccoli).

Durante le sedute di psicoterapia le terapeute spiegavano ai bambini che ogni loro comportamento era legato alle traumatiche esperienze vissute in passato.

Le indagini sono tuttora in corso, risultando al vaglio degli investigatori le posizioni di decine e decine di minori seguiti negli anni passati proprio dai servizi sociali.



Ci sono 17 commenti

Partecipa anche tu
  1. Fabio Barbarossa

    Angeli e demoni

    Sembrerebbe quasi che i ruoli si siano invertiti. Coloro che avrebbero dovuto provvedere al bene e al futuro di questi piccoli erano invece dei demoni che sono arrivati a lucrare su ciò che di più sacro si possa immaginare: la vita dei nostri piccoli Angeli, delle loro famiglie, della società intera. Diciotto persone, mi viene difficile definirle tali, sono accusate di aver sottratto i minori alle loro famiglie per darli in affido retribuito a loro conoscenti, spesso con precedenti di maltrattamenti, problematiche psichiche e con figli suicidi.
    E lo hanno fatto senza la pur minima traccia di umanità, tradendo tutto ciò che la natura gli ha messo a disposizione. Per far questo si avvalevano di torture, con psicoterapie e impulsi elettrici, che attraverso un lavaggio del cervello tendevano ad alterare lo stato di memoria dei piccoli in prossimità dei colloqui giudiziari. Alcuni di questi piccoli Angeli finivano in mano ad altri carnefici che sono accusati di abusi sessuali nei loro confronti. Verrebbe da pensare, ma è solo un tentativo di protezione della nostra mente, che tutto ciò sia il frutto della fantasia di qualche scrittore horror, la cui visione è sconsigliata ai minori, e che quanto su detto sia ambientato in terrificanti manicomi abbandonati, frequentati da orde di criminali malati di mente. Niente di tutto questo. Il luogo è Bibbiano, comune della Provincia di Reggio Emilia, in Emilia-Romagna. Il Sindaco, Andrea Carletti del PD, la responsabile dei Servizi Sociali, un’Assistente Sociale e due Psicoterapeuti, oltre a tutta un’altra serie di personaggi che facevano parte della rete dei servizi sociali della zona, sono accusati di queste nefandezze.
    Umanamente non riesco ad immaginare una cosa del genere. Non riesco ad entrare nella mente di questi piccoli Angeli, ancora una volta traditi da una parte della nostra società malata. Non riesco ad immaginare ciò che i genitori di questi Angeli hanno dovuto subire da tutti coloro che apparentemente si occupavano del bene dei loro figli. Non riesco a tollerare che bestie immonde come queste potessero avere un ruolo nella nostra società, a contatto con i nostri figli. Ancora una volta mi rincuora che nella nostra povera Italia ci sono degli angeli custodi e che questi siano sempre vigili sul male che quotidianamente serpeggia accanto a noi. Questi custodi della Giustizia sono ancora le Forze dell’Ordine, in questo caso i Carabinieri, che insieme ad una Magistratura vigile e attenta, ci danno la possibilità di poter vivere ed invecchiare accanto ai nostri figli e nipoti, con la coscienza a posto e la voglia di gioire dei loro sorrisi e della loro allegria.

    Fabio Barbarossa

  2. Bruna

    Queste cose succedono perchè non c’è più fede e timor di Dio.
    A Dio si sostituisce il dio denaro e con tutto ciò che segue.
    Queste persone non devono più e mai più lavorare con i minori.
    Che Dio abbia pietà di noi e ci aiuti.
    Bruna

  3. Andrea Canova

    La famosa questione del presunto uso di apparecchi elettrici per alterare la memoria o non si sa bene che cosa.
    In realtà, si tratta di un dispositivo legale a basso voltaggio che non ha nessun effetto nefasto. Il problema, qui, è che pare che l’abbiano usato senza l’autorizzazione del Tribunale dei minori. Il reato contestato è questo. Niente altro. La Procura ha sbagliato ad intitolare l’inchiesta Angeli e Demoni, evocando chissà che cosa. In realtà, a parte gli inquirenti, nessuno sa veramente, nel dettaglio, nelle accuse specifiche e dimostrate, che cosa è successo. Calma, razionalità, prudenza, pensiero lento.

    • paolo

      Lei Ha ragione nel raccomandare prudenza e razionalità, un po’ meno nel raccomandare calma, un anno di tempo per un bambino non equivale ad un anno di un trentenne.
      I reati contestati non riguardano soltanto l’utilizzo di apparecchi elettrici a bassa tensione, magari, e in ogni caso pur trattando l’argomento con prudenza, quando fai l’amministratore hai responsabilità diverse dal comune cittadino, non puoi deresponsabilizzarti adducendo come giustificazione il fatto di non essertene accorto,
      sarebbe un po’ troppo gnocca, non trova?
      Io, sinceramente spero che tutto ciò non sia vero, ma con tutta la serie di accadimenti sul ns territorio in questi anni , e non sto parlando ovviamente solo di questa inchiesta, hai voglia a sperare… poi le dico la politica su Facebook e cmq mediale è becera e inappropriata, ma il mondo và in questa direzione.

  4. paolo

    Pazzesco, se la metà delle ipotesi avanzate dagli inquirenti si riveleranno fondate siamo oltre il sopportabile. Degrado , malcostume e malaffare a 360 gradi in cui Reggio Emilia provincia riesce a primeggiare a livello Nazionale guadagnandosi un’esposizione mediale di primo livello in qualsiasi cosa abbia risvolti criminali.
    Il bello è che quasi tutto ruota intorno alle pubbliche amministrazioni e l’impressione è che il cancro del malaffare stia metastatizzando ovunque, alla fine ciò che emerge è un sistema mafioso dilagante in tanti settori che se ne infischia della politica e mette al centro i contenuti economici.
    D’altra parte , per fare un’esempio, con tutto ciò che sta accadendo da mesi a Reggio Emilia, come del resto ovunque, la politica fa quadrato e mette nel centro del mirino
    l’evolversi, cmq drammatico, degli eventi che riguardano la sea watch.
    Con tutto il rispetto per la situazione drammatica di 42 migranti usati da tutte le forze politiche all’interno di una specie di talk show reality, il silenzio assordante della politica locale sulle questioni oggettivamente gravissime che interessano il proprio apparato tecnico e amministrativo accompagnato alle foto di gruppo per esprimere opinioni di respiro internazionale è un qualche cosa di estremamente grottesco e molto imbarazzante.

  5. Lorenzo

    Leggo una mole non indifferente di commenti già lapidari (nel senso di lapide. cit.). E se si fosse sbagliata la procura? Per loro cosa prevede oggi l’inquisizione da bar? La ruota o la vergine di ferro?

    E vorrei anche sottolineare che i servizi sociali sono un sistema delicato e quindi per forza di cose molto complesso: non ho letto alcun articolo di approfondimento che si soffermasse a spiegare di cosa si occupano, come lo fanno, quali sono le tecniche all’avanguardia e quelle invece desuete. Questo sarebbe interessante, più della gara all’emulazione di Torquemada.

    • Giorgio Erioli

      Il caso dei Diavoli della bassa Modenese (…si riapre il processo) insegna, e alcuni di quelli che sono rimasti coinvolti qui li ritroviamo a Bibbiano, ora sono ai domiciliari, poi ci sono le intercettazioni telefoniche tra avvocati, giudici e personaggi importanti per addomesticare il processo del primo caso di Massa Finalese e Mirandola: 2+2= 4

  6. Lina Nicotra

    Speriamo che la giustizia non stia dalla loro parte ,perché atrocità del genere non dovrebbero accadere!

  7. Eufemia

    Un fatto inammissibile per tanto la pena dovrebbe essere altrettanto pesante….la punizione dovrebbe essere talmente dura per fungere da deterrente.Ma noi genitori dobbiamo vivere ormai nel terrore e diffidenza nei confronti di istituzioni e servizi che ci dovrebbero tutelare!E poi non sarebbe il caso di ritornare ad un sistema più semplice ove tutto è gestito da un unico servizio, cosi sarebbe più facilmente controllabile,anziché tutti questi appalti….troppe mani in pasta equivale a troppi interessi in campo!

    • Loredana

      Non ci sono commenti ma solo tanto dolore come quello che stiamo portando dentro di noi io e mio figlio che si trova in una comunità educativa della provincia di venezia dove ha subito abusi sessuali e maltrattamenti,a seguito delle mie denunce i servizi sociali grazie all’abuso del loro potere si sono attivati per rovinare le nostre vite

  8. tiziana vico

    Quello che queste persone ( in realtà credo non siano degne di essere chiamate persone) hanno causato è un danno incommensurabile sia per i poveri genitori ma soprattutto per i bambini, alcuni ora adolescenti. Non si sono mai fermati a pensare al dolore che stavano causando, non hanno mai preso in considerazione la salute fisica e mentale dei bambini, questi criminali , compreso il Sindaco, hanno pensato solamente ai loro sporchissimi interessi. Di fronte al denaro hanno perpetuato un sistema di violenza che fa vergognare. Il nome del sindaco deve figurare ed essere anche divulgato, così come i nomi e i cognomi di tutti quelli coinvolti, non per ultima la ” nota onlus di Torino”. Davanti a ciò come cittadina italiana, madre e nonna vorrei che la nota onlus venisse chiusa per sempre e interdetta dall’esercitare , così come i sedicenti psicologi, avvocato, sindaco e pseudo terapisti. Andate a lavorare nei campi ( dopo avere scontato la vostra pena) o in fabbrica, rendetevi utili per fare ammenda. Solo così forse potrete guardarvi ancora una volta allo specchio. Forse.

  9. Alessandro Davoli

    Domattina il gruppo consiliare CASTELNOVO LIBERA depositerà interrogazione urgente all’ufficio protocollo del comune di Castelnovo Monti, per avere informazioni su eventuali rapporti tra i servizi sociali dell’Unione Montana e quelli dell’Unione Val d’Enza. E dettagli sulla causa in corso relativa ai servizi sociali di Castelnovo Monti. In base alle informazioni ricevute, pare che due operatori e uno psicologo Ausl siano sotto inchiesta per “uso di droghe” e per attività improprie nello svolgimento della attività relativa all’affidamento di minori e alla gestione di separazioni traumatiche … In spirito di leale e costruttiva collaborazione, chiederemo al sindaco Enrico Bini ogni notizia utile in merito, e che tipo d’interventi ha messo in atto una volta conosciuta la gravità di quanto avvenuto.
    Alessandro Davoli
    Consigliere comunale, capogruppo CASTELNOVO LIBERA (LEGA, Forza Italia, Fratelli d’Italia, UDC)
    Consigliere Unione Montana comuni dell’Appennino Reggiano

  10. Filippo Recalcati

    Uno schifo immondo che tanti sospettavano, visto che alcuni bimbi sono stati portati via ai genitori semplicemente perché rimasti momentaneamente disoccupati,invece di aiutarli gli portavano via i figli spendendo 3000 mila euro alla settimana dati a onlus varie,quando con 2000 euro si e no la fa
    Ogliastra rimane a unita. Qui in questo caso tutti coloro che vi hanno operato si sono dimostrati uomini e donne immondi. Non riesco nemmeno a pensare a tutta la sofferenza che hanno generato,alle lacrime di disperazione,ai danni nelle menti e nel fisico di piccoli bimbi. Una cosa atroce. Veri e propri mostri lupi mannari. Indegni di stare in mezzo alla gente. Gli investigatori guardino anche in altri conuni ! Il sistema era,purtroppo,piuttosto esteso. E chi osava parlarne veniva minacciato e intimidito.

  11. Damiano

    Come mai il nome del sindaco è stato fatto ma si dice solo genericamente “nota onlus di Torino”?


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