A Correggio torna la Grande Cena di Boorea

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Otto chef di fama indiscussa, un menù che celebra il territorio, oltre 100 volontari e un traguardo benefico da raggiungere insieme. È la Grande Cena organizzata da Boorea e Auser, il più importante evento di solidarietà e buona cucina dell’anno, in programma mercoledì 29 novembre (a partire dalle 19,45) al Salone delle Feste di Correggio. Un momento di comunità che per il 19esimo anno coinvolge centinaia di persone e moltissime associazioni, imprese e istituzioni emiliane.

L’obiettivo dell’edizione 2018 è accogliere a tavola oltre 700 persone e raggiungere i 20mila euro di incasso, che saranno interamente devoluti a sostegno di alcuni importanti obiettivi di solidarietà, tra progetti umanitari internazionali e sul territorio italiano.

I progetti di solidarietà. Reggio for Syria. Siria, attività educative e nuove attrezzature per le scuole di Aleppo. La partita contro l’abbandono scolastico è una sfida che non accenna a chiudersi in Siria, dove la percentuale di scolarizzazione oggi è tra le peggiori al mondo: 1,8 milioni di bambini non possono andare a scuola. Per questa ragione GVC continua a ricostruire le scuole in Siria e a riportare tanti bambini nelle aule.

Grazie alla Grande Cena di Boorea, che sostiene la campagna umanitaria Reggio for Syria, verranno consegnati alle scuole di Aleppo banchi e materiale per l’insegnamento (bloc-notes, cancelleria e mappamondo). Inoltre saranno organizzate 10 attività educative all’interno dei cortili delle scuole riabilitate da GVC, coinvolgendo circa 2000 bambini che non frequentano la scuola o che sono a rischio di abbandono scolastico.

Syria un laboratorio per la pace a Damasco. La Grande Cena contribuisce al progetto promosso da Amar Costruire Solidarietà per un laboratorio a Damasco che realizzerà protesi artificiali per i mutilati di guerra siriani.

Brasile, un centro di formazione per aiutare i giovani di Jandira a trovare un lavoro.

A Jandira (San Paolo) don Giancarlo “Gianchi” Pacchin, insieme a un gruppo di collaboratori, dagli anni ’80 si prende cura di numerosi bambini e ragazzi, che altrimenti passerebbero il loro tempo sulla strada. Finora l’accoglienza quotidiana ha permesso una sicura educazione umana e scolastica per 980 bambini. Oggi don Gianchi, con il sostegno del Centro missionario diocesano di Reggio Emilia e della Caritas Sao Francisco di Jandira, sta cercando di assicurare un futuro a quegli adolescenti che, terminato il programma, rischierebbero di tornare in strada. Con il progetto Casa Rossa, all’interno della “Comuna Urbana dom Helder Câmara” alla periferia di Jandira, l’obiettivo è costruire un centro di formazione per giovani apprendisti da inserire nel mercato del lavoro sfruttando una legge brasiliana che offre agevolazioni alle imprese che assumono dei giovani.

Somalia, Mida Youth. La Grande Cena sostiene il progetto Mida Youth, attivo a Kismayo nella regione di Jubbaland in Somalia, per la creazione di posti di lavoro nel settore dell’Information Technology a favore di giovani disoccupati. Mida Youth mira a raggiungere un buon livello di crescita e specializzazione nella progettazione grafica e nella produzione di stampe, nel web design, nella riparazione di computer e smartphone.

L’Istituto Oncologico Romagnolo.

La Grande Cena 2018 contribuisce a sostenere i servizi e i progetti di ricerca dell’Istituto Oncologico Romagnolo.

La Fondazione per la ricerca sulla Fibrosi Cistica.

La Grande Cena 2018 contribuisce a sostenere le attività e i progetti della Fondazione per la ricerca sulla Fibrosi Cistica di Verona.

La libreria del Teatro. Da sempre Boorea è vicino alla storica Libreria del Teatro di Reggio Emilia, un luogo simbolico per la cultura che rischia di scomparire. Con la Grande Cena diamo un sostegno concreto.

Nelle 18 edizioni precedenti, grazie agli oltre 10mila ospiti e ai più di 1000 volontari mobilitati, sono stati raccolti oltre 350mila euro, interamente destinati a progetti di solidarietà in Brasile, Cambogia, Madagascar, Palestina, Romania, Bolivia, Argentina, nonché alle comunità emiliane colpite dal terremoto 2012.

Il menù degli chef. Il menù della Grande Cena quest’anno è affidato a otto grandi talenti della cucina, coadiuvati come sempre dalle rezdore di Correggio, dal team della Gnokkeria di San Martino in Rio e da decine di volontari Auser. Tra le new entry dell’edizione 2018 ci sono star come Igles Corelli e Maria Grazia Soncini che per l’occasione prepareranno un Crème Caramel di zucca con zabaione di Parmigiano Reggiano e prosciutto croccante. Corelli è una vera e propria leggenda: dopo aver guidato il “Trigabolo” vicino Ferrara tra gli anni 80 e 90, un luogo che ha cambiato la storia dell’alta ristorazione del nostro paese, è uno dei protagonisti della scena nazionale. Con lui ci sarà la chef stellata Maria Grazia Soncini della Capanna di Eraclio di Codigoro, un luogo magico dove si possono gustare gli strepitosi prodotti della Laguna, come le famose moeche, la maionese fatta in casa, la selvaggina e tanto altro ben di Dio.

Luciano Tona, Isa Mazzocchi e Stefania Lombardi saranno alle prese con la preparazione di una Gramigna che hanno definito “come la cena del contadino”. «Il cuoco è un operaio» è infatti un’espressione cara a Luciano Tona. Già chef stellato al ristorante “La Fermata” di Casatenovo, dopo una serie di esperienze professionali nei più grandi ristoranti di Francia, ha diretto per 15 anni la Scuola Internazionale di Cucina di Colorno e nel 2017 è stato nominato direttore dell’accademia Bocuse d’Or Italia di Alba. Lo chef torna alla Grande Cena dopo la prima, memorabile presenza del 2017. È un piacere e un onore per la Grande Cena avere di nuovo tra i suoi grandi protagonisti Isa Mazzocchi, una chef che, oltre a essere ormai consacrata come una delle migliori cuoche di Italia, ha saputo dare a “La Palta” di Bilegno, il ristorante stellato all’imbocco della Valtidone. Molti sono stati in cucina gli illustri maestri di Isa, ma è dal grandissimo George Cogny, di cui era probabilmente l’allieva prediletta, che la chef ha ricevuto lo scettro di regina della cucina piacentina. Stefania Lombardi è la giovane cuoca reggiana che ha maturato la sua esperienza formativa ad ALMA, oggi a Busana, alla Locanda Piera propone una cucina che vuole valorizzare i cibi e i sapori del territorio reggiano, quelli della tradizione, imparata grazie agli insegnamenti di mamma Piera, nei quali la chef però innesta anche tecnica, creatività e tanta passione.

Fabrizio Albini, executive chef del ristorante The Stage di Milano, per l’occasione proporrà la pancia di maiale con noci e Lambrusco. Lo chef bresciano, che vanta maestri del calibro di Gualtiero Marchesi, Vittorio Fusari e Davide Botta, è stato executive chef del Cristallo Hotel & Golf di Cortina d’Ampezzo e da qualche mese è l’anima del suggestivo ristorante di piazza Gae Aulenti.

La Grande Cena 2018 si arricchisce di una nuova prestigiosa collaborazione, quella con ALMA, una delle scuole di cucina più importanti al mondo che sarà rappresentata da Fulvio Vailati Canta, docente di pasticceria del Corso Superiore di Cucina Italiana. Vailati Canta si è accostato al mondo della gastronomia dopo un sogno, per una chiamata sussurrata dal nonno. Dopo l’esperienza formativa ad ALMA a Colorno, lo chef lodigiano ha trascorso tre anni nella cucina de “Le Calandre”, il ristorante tristellato di Padova dei fratelli Alajmo, ed è poi tornato ad ALMA come docente. La ricerca e la sperimentazione, che siano però sempre in grado di esaltare e valorizzare la materia prima, sono i tratti distintivi della sua poliedrica cucina. Per la Grande Cena ha voluto preparare un dessert assolutamente speciale e per il nome si è ispirato a Boorea. Il dolce infatti si chiama come un vento, “Levante”, ed è un biancomangiare di mandorla, pane al Koji e aceto di tè nero speziato. Il menù si completa con il Pane Arabo di Giovanni Mandara. Il famoso “Pizzaiuolo on the road” di Tramonti, reggiano di adozione, continua a mietere riconoscimenti nelle classifiche più prestigiose del mondo enogastronomico, che collocano ormai stabilmente le pizze gourmet della sua “Piccola Piedigrotta” tra le più buone e creative d’Emilia e dell’Italia intera.

Orgoglio cooperativo. Nella Grande Cena c’è tutto l’orgoglio della cooperazione reggiana, sempre presente con entusiasmo e spirito di squadra. L’anno scorso la cooperativa Coopservice, con il record assoluto di 128 adesioni, ha vinto il Premio Grande Cena Boorea, assegnato al gruppo più numeroso che partecipa all’evento. La sfida della solidarietà è aperta anche per l’edizione 2018. Ad allietare gli ospiti della serata e a rimarcare il legame culturale con il territorio non sarà solo la buona cucina ma anche i burattini della Fondazione Famiglia Sarzi che intratterranno il pubblico nel corso della cena. In occasione della Grande Cena, sarà allestita nel Salone delle Feste di Correggio “Utopie Concrete”, la mostra fotografica prodotta da Comune di Reggio Emilia, LUP e Boorea dedicata alla figura di Alexander Langer, l’ambientalista altoatesino “portatore di speranza”. Un evento della portata della Grande Cena di Boorea non sarebbe possibile senza l’aiuto delle aziende sostenitrici e degli sponsor, dei loro soci e dipendenti, dei Comuni che la sostengono, delle associazioni, dei sindacati e dei tantissimi amici e cittadini che vi prendono parte.

La Grande Cena è organizzata da Boorea con l’ausilio di Auser, con il sostegno di Comune di Correggio, Comune di San Martino in Rio, Cantine Riunite & Civ, Iren, Coop Alleanza 3.0, Sicrea Group, Proges, CCPL, Cir Food, Coopselios, Progeo, Legacoop Emilia Ovest, Ambra, Confraternita dell’Aceto Balsamico Tradizionale, Coopservice, Parè, Istituto Zanelli, LattEmilia,

Opas Coop, Assicoop Emilia Nord, Arci Reggio Emilia, Ah bein! Bar, La Collina, CCFS, La Fonte, Emc2 Onlus, Il Bianello Oli Alimentari. Aderiscono Cgil, Cisl e Uil, Gvc Italia, Associazione Giorgio La Pira, Arci Solidarietà, Federconsumatori, Amar, La Fondazione Otello Sarzi. Con la collaborazione straordinaria di Alma, La scuola internazionale di cucina italiana.

La Grande Cena 2018 gode del patrocinio di Provincia di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia e Comune di Quattro Castella e ringrazia per il prezioso contributo Consorzio del Parmigiano-Reggiano e lo studio grafico Delicatessen.

La Grande Cena è dedicata alla memoria dei volontari Alberto Rossi, Velmore Davoli ed Enrico Giusti.
Il costo di 30 euro per la partecipazione alla Grande Cena 2018 è come sempre popolare, grazie al sostegno di numerose cooperative e al lavoro gratuito dei tanti volontari.



Ci sono 2 commenti

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  1. Franco Forti

    Una cena luculliana che nemmeno un principe della Roma imperiale si potrebbe immaginare. Un autobotte di Lambrusco innaffierà i presenti che addenteranno centinaia di ‘pance di maiale’ , tre tonnellate di cappelletti, una vasca ribollente di zabaione con spezie e marzapane. Giovani impiegate del Comune in vestiti succinti si esibiranno in lascivi balletti e giovani efebi del pd gireranno fra i tavoli semi ignudi a riempire coppe di vino dolce. All’esterno agricoltori muniti di forconi provvederanno a tenere a distanze le masse di africani che si prevede giungeranno in loco per dividersi gli avanzi della cena. Il sindaco di Reggio entrerà nella sala su un elefante bardato di oro e seta, prestato dal circo Orfei, e dopo avere lanciato ai presenti ciambelle di miele e canditi darà inizio al baccanale.


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