Valli, tutto Couperin con l’Ensemble Les Talens Lyriques

A 350 anni dalla nascita, un’occasione per approfondire uno dei maggiori compositori europei del Settecento, François Couperin, degno di stare al fianco di Bach, Haendel, Vivaldi e del connazionale Rameau. L’occasione sarà martedì 15 maggio, alle ore 20.30, al Teatro Municipale Valli con l’ensemble di musica strumentale e vocale Les Talens Lyriques, diretto dal suo fondatore Christophe Rousset,  apprezzato clavicembalista internazionale.
 
In programma La Steinquerque, Le Parnasse ou l’Apothéose de Corelli,  L’Impériale- Sonade da Les Nations e l’Apothéose de Lully.
 
Couperin fu maestro indiscusso della musica per clavicembalo solo, per il quale creò tanto un stile nuovo quanto una tecnica digitale rinnovata e altrettanto eccelso nella musica strumentale d’insieme, specialmente nei generi della sonata a tre – genere nevralgico nel dibattito e nella prassi musicale dell’epoca – e della suite.
Nella Francia artistica e letteraria infuriava la Querelles des Anciens et des Modernes, una pubblica polemica culturale che divideva classicisti e innovatori e che, in musica, divideva i sostenitori della musica francese e di quella italiana. È in tal contesto che Couperin si propone di raggiungere una sintesi fra l’austera tradizione francese e la nuova, passionale e virtuosistica scuola italiana (di cui Corelli è uno dei molti rappresentanti). Le due Apoteosi dedicate al "moderne" Corelli e all’"ancien" Lully realizzano musicalmente tale sintesi, mentre i titoli dei numerosi movimenti, quasi scene immaginarie, riconoscono a entrambi il diritto di ascendere al Parnaso.
 
L’ensemble Les Talens Lyriques è stato creato nel 1991 da Christophe Rousset, il quale scelse il nome della formazione in riferimento al sottotitolo di un’opera di Rameau Les Fêtes d’Hébé (1739). Egli testimonia così la sua attrazione verso l’Europa musicale del XVII e XVIII secolo, che contribuisce a far scoprire con fortuna. Les Talens Lyriques si consacrano, attraverso l’uso di strumenti d’epoca, all’interpretazione di un vario repertorio comprendente la riscoperta degli spartiti e dei compositori meno conosciuti o dimenticati e i grandi capolavori del repertorio sino a spingersi alle porte del romanticismo.