Tragedia Alpi, di Parma la settima vittima

E’ di Parma la settima vittima della tragedia sulle Alpi Svizzere. Francesca Von Felten, 42 anni, è morta nel pomeriggio di ieri in un ospedale del Cantone Vallese.
 
Socia del Cai di Parma, la sua è una famiglia di imprenditori dell’agroalimentare. Appena saputa la notizia, alcuni amici hanno organizzato una veglia di preghiera in città. Il marito l’aveva raggiunta in Svizzera, lascia due figli.
 
La donna faceva parte di un gruppo di 14 scialpinisti, divisi in due comitive, rimasti bloccati da una violenta tempesta mentre erano impegnati nella traversata Chamonix-Zermatt. A causa dell’improvviso peggioramento delle condizioni meteo, non sono riusciti a raggiungere il rifugio Vignettes – a 3.157 metri di quota fra la Pigne d’Arolla e il Monte Collon – e sono stati costretti a trascorrere la notte all’aperto, con temperature scese a meno 20 gradi.
 
Di nazionalità italiana sono anche altre sei vittime, tra cui la guida alpina Mario Castiglioni, residente nel Mendrisiotto, che aveva organizzato la spedizione e che ha perso la vita insieme alla moglie di origine bulgara. Due persone – un ticinese di 72 anni e una francese di 56 – versano ancora in condizioni critiche. Cinque persone sono state ricoverate in stato di ipotermia, ma la loro vita non è in pericolo.
 
Il parere di Messner. Quando ti trovi nel"whiteout" una sorta di nebbia di neve e vento gelido fortissimo, non c’è colpa, perché non si vede niente. Da quello che ho capito le condizioni erano queste e purtroppo è accaduta una tragedia". Così Reinhold Messner,interpellato sulla tragedia accaduta ieri sulle Alpi svizzere, spiega che in quelle determinate condizioni "se metti una mano sul viso la vedi, ma i piedi no. Basta essere a 100 metri da un rifugio ed è impossibile trovarlo".