Reggio. Nido-infanzia, un taglio alle rette

Nell’anno 2018-2019 caleranno le rette per accedere ai nidi d’infanzia comunali e convenzionati del Comune di Reggio: lo ha deliberato, in attuazione degli indirizzi dell’amministrazione comunale, il consiglio di amministrazione dell’Istituzione scuole e nidi d’infanzia di Reggio in applicazione del decreto legislativo 65 del 2017, normativa che interessa tutto il sistema pubblico integrato ma che in particolare prevede l’introduzione di condizioni che agevolino la frequenza dei servizi educativi per l’infanzia per il prossimo anno scolastico.

 
La scelta di intervenire sul sistema tariffario si è orientata sulla riduzione delle rette dei nidi perché, essendo ancora considerati servizi a domanda individuale, risultano quelle maggiormente onerose per le famiglie rispetto alle rette delle scuole dell’infanzia, che già godono del regime previsto dalla legge sul diritto allo studio.
 
Per i genitori dei bambini che frequentano il nido a tempo pieno è previsto uno sconto di 40 euro mensili per le fasce di reddito intermedie (quelle comprese tra 8.300 a 30mila euro) e di 20 euro mensili per le fasce più alte (fino a 32mila euro e oltre). Per la frequenza al nido part-time, invece, gli sconti saranno rispettivamente di 30 e 15 euro mensili. Restano invece invariate le rette delle due fasce Isee più basse (quelle fino a 6.200 euro di reddito).

Saranno più di mille le famiglie che beneficeranno della riduzione, grazie alla quale risparmieranno – a seconda delle fasce Isee e del tipo di frequenza al nido – dai 150 ai 400 euro l’anno.
 
La decisione è giunta al termine di un percorso partecipato con la Commissione criteri e rette (composta da genitori, operatori dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali e convenzionati e dal personale degli uffici dell’Istituzione), durante il quale si è deciso di focalizzare l’attenzione principalmente sulla riduzione delle fasce tariffarie centrali, in cui è maggiore l’incidenza del rapporto reddito/rette e perché sono quelle che risultano più colpite dalla crisi – e, quindi, maggiormente in sofferenza.

 
"Per usare uno slogan, possiamo dire che i nidi più belli del mondo ora sono anche più accessibili, con una ridefinizione delle rette in relazione alla fascia di reddito medio, grazie a risorse ottenute dalla legge del 2017", ha commentato con soddisfazione il sindaco Luca Vecchi presentando i nuovi sconti: "La legge viene finanziata con decreti attuativi anno per anno ed è il risultato di un governo che, vera eccezione in Italia, ha investito nella scuola, prendendo il modello educativo reggiano quale punto di riferimento. La prospettiva era di proseguire il finanziamento ed è quanto ci aspettiamo. Ora però il governo è cambiato, vedremo cosa accadrà. La nostra prospettiva è di arrivare a consolidare questa scelta tutti gli anni".
 
"In questo mandato – ha aggiunto Vecchi – non abbiamo aumentato le tasse e ora possiamo ridurre le rette, senza tralasciare benefici per tutto il sistema educativo integrato reggiano anche in questo caso con nuove risorse destinate a scuole Fism, statali, steineriana, che si aggiungono ai 21 milioni annuali che il Comune trasferisce all’Istituzione per la fascia 0-6 anni. L’educazione resta al centro".
 
"La riduzione delle rette incide nel complesso su 11 delle 13 fase Isee – ha spiegato l’assessore comunale all’educazione Raffaella Curioni – con più di mille famiglie beneficiarie, pari a circa l’80% degli iscritti. E’ un provvedimento di rilievo storico, che abbiamo messo a punto in un percorso condiviso con la Commissione Criteri e Rette. Tre le nostre scelte qualificanti nell’ambito di questa operazione: il decreto indicava la soglia di almeno il 20% delle risorse che si dovevano destinare alla riduzione delle rette, noi abbiamo optato per i 40%; abbiamo condiviso le risorse con il sistema educativo integrato, coinvolgendo gli altri soggetti che ne fanno parte; abbiamo destinato contributi alle scuole statali per la dotazione di materiali didattici. La nostra volontà è di inserire anche i Nidi nel percorso educativo completo, superando la dimensione del servizio ‘a domanda individuale’ che li rende più onerosi. Crediamo che questa prima esperienza di scontistica sulle rette dei Nidi abbia un effetto positivo non secondario sui bilanci familiari. La strada è quella giusta".
 
"L’obiettivo principale, per il presente ed il futuro, è incidere sul costo del servizio ‘Nido’ oggi a domanda individuale, cercando di avvicinarlo sempre più alle famiglie, di cui verificheremo la risposta. La nostra attenzione si è concertata sui redditi cosiddetti medi, dalla terza all’undicesima fascia Isee, che ha ottenuto lo sconto maggiore. Chiaramente queste scelte in prospettiva dovranno fare i conti ogni anno anche con i necessari equilibri di Bilancio e l’attenzione al sistema integrato, che offre una risposta educativa complessiva alla comunità", ha detto Nando Rinaldi, presidente dell’Istituzione scuole e nidi dell’infanzia, intervenuto alla conferenza stampa assieme al direttore della stessa Istituzione Paola Cagliari.
 
Il finanziamento nazionale complessivo per i Comuni è stato di 209 milioni di euro, ha spiegato Rinaldi: risorse girate e redistribuite alle Regioni che le hanno a loro volta ripartite ai singoli Comuni in base a criteri specifici. A Reggio sono stati assegnati in totale un milione e 96mila euro.