Pd. Renzi: “Lascio”. Ma non dice quando: “E’ una sconfitta che impone una fase nuova”

Matteo Renzi si dimette: "E’ una sconfitta che ci impone una pagina nuova. Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto, ma questa è una sconfitta evidente. Oggi siamo in una fase in cui nessuno ha i numeri per governare. E questo deriva dalla scelta referendaria". Queste le parole di Matteo Renzi in una conferenza stampa al Nazareno".
 
E ancora: "Noi abbiamo compiuto errori. E quello principale è che bisognava votare nel 2017 quando si poteva imporre un’agenda europea (e in questo passagio molti commentatori hanno letto un affondo del segretario Pd nei confronti del capo dello Stato che non avrebbe acconsentito alle urne). Non abbiamo colto quell’opportunità. Mentre infine in questa campagna elettorale siamo stati troppo tecnici, senza mostrare l’anima di ciò che abbiamo fatto davvero.
Il nostro risultato è stato deludente.
Ma ora dobbiamo aprire nel Pd una fase congressuale. Non ci devono essere segretari nominati da un caminetto. Io sarò un semplice senatore di Scandicci. Ma che siamo stati qui in questi anni sappiamo di restituire le chiavi di una casa con i conti a posto". 

Terminato il discorso Matteo Renzi ha lasciato la sala senza però specificare la data precisa del suo disimpegno e dettando la tempistica: "Questo accadrà al termine della fase di insediamento del nuovo Parlamento e della formazione del Governo". "Il nostro posto in questa legislatura è all’opposizione. Lì ci hanno chiesto di stare i cittadini italiani e lì staremo. Il Pd è nato contro i caminetti, non diventerà la stampella di forze antisistema. Si parla spesso di forze responsabili. Saremo responsabili e la nostra responsabilità sarà di stare all’opposizione".