Orlando: nessuna alleanza con M5S. Chieste le dimissioni effettive di Renzi

L’area del Pd che fa riferimento al ministro della Giustizia Andrea Orlando ha chiesto "una gestione collegiale" del partito dopo le dimissioni del segretario Matteo Renzi. 
Andrea Orlando ha riunito i parlamentari della sua componente nella sala del gruppo Dem alla Camera dei deputati per fare il punto della situazione.

 
Dalla riunione è stata ribadita la richiesta di "dimissioni effettive" da parte di Matteo Renzi e di "discutere della sconfitta" dato che la grandissima maggioranza del gruppo dirigente Dem non vuole l’alleanza con il M5s, che dunque non è un tema sul tavolo. Gli ‘orlandiani’ chiedono quindi che, a partire dalla direzione di lunedì prossimo, nel Pd "si apra una gestione collegiale della fase post voto e di quella che riguarda la discussione interna e la preparazione del congresso". "È stata una mossa brillante dal punto di vista comunicativo spostare il dibattito interno del Pd sul tema delle alleanze, anzi sull’alleanza con i 5stelle, oscurando così il tema del risultato elettorale. La discussione tuttavia mostra la corda", scrive su facebook Andrea Orlando. "La maggioranza, tutta, esclude questa ipotesi – osserva -. Quindi quasi il 70% del Pd. L’area politica che mi ha sostenuto al congresso ha escluso la possibilità di un governo con i 5 stelle, così come con il Centrodestra, quindi si aggiunge un ulteriore 20% del Pd. In modo chiaro per questa prospettiva si è pronunciato Michele Emiliano che ha ottenuto al congresso il 10%. Il conto è presto fatto. Il 90% del gruppo dirigente del Pd è contrario ad un’alleanza con il M5s".

"Oggi un’avveduta dirigente come la Presidente della Regione Umbria, una regione un tempo definita rossa, nella quale (certo non per colpa sua) il Pd non ha conquistato un solo collegio uninominale, sente il bisogno di chiedere un referendum su questo tema. Il referendum nel Pd non serve. Il referendum sul Pd c’è già stato. Siamo al 18%. Un solo punto sopra la lega di Salvini. Alla direzione dobbiamo parlare di questo, delle ragioni profonde di questa disfatta elettorale".