I sindaci sui salari del management di Iren

In merito alla delibera approvata dal 98,33% dall’assemblea dei soci Iren sui compensi, i sindaci reggiani che hanno espresso voto favorevole ritengono  utile chiarire le motivazioni del voto.
 
E’ agli atti che i sindaci reggiani posero per primi il tema del contenimento della spesa per i compensi del management di Iren già nel 2013 e 2014. 
Solo successivamente anche gli altri soci pubblici di Genova e Torino si convinsero di tale necessità e si arrivò, nell’assemblea dell’aprile 2015 e maggio 2016, ad approvare una drastica riduzione dei compensi  di Presidente, Vice Presidente, Amministratore Delegato e C.D.A..
I capisaldi di quelle delibere erano:
Riduzione dei compensi (che allora raggiungevano anche 800.000 );
Esclusione di contratti a tempo indeterminato per i ruoli apicali;
Venne deciso, su richiesta anche di tanta parte dell’opinione pubblica, di ridurre la componente fissa dal salario e aumentare la parte variabile legata ai risultati aziendali.
Sempre nel 2015 quando si predispose il Piano Industriale pluriennale, venne prevista un’incentivazione di medio-lungo periodo legata al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del piano.
 
Pertanto informiamo che nell’assemblea del 19 aprile scorso:
– sono stati rispettati gli obiettivi della deliberazione del 9 maggio 2016, votata da tutti i sindaci reggiani, in relazione al compenso dell’amministratore delegato e delle figure apicali
– che non è stato votato  alcun aumento di stipendio (per l’Amministratore delegato è rimasto sostanzialmente immutato dal 2015) ed è stimato un risparmio di oltre 1 milione di euro rispetto ai maxi compensi del 2013
– che gli amministratori indicati dai soci pubblci reggiani all’interno del CDA hanno autonomamente deciso provvedimenti di autolimitazione dei propri trattamenti economici che nessun altro consigliere ha assunto ed in particolare, all’interno della commissione per la remunerazione, hanno agito con propri atti al fine di rimarcare la posizione dei soci pubblici reggiani sul contenimento degli stipendi
– che la retribuzione totale dell’Amministratore delegato di Iren è largamente inferiore a quella degli omologhi di aziende comparabili (quali ad esempio Hera o ACEA) ed in taluni casi meno della metà (quali ad esempio A2A), ponendo l’AD ed i dirigenti con responsabilità strategica di Iren nella fascia più bassa di mercato in termini di stipendio fisso e globale annuo
– che il risultato finale dei compensi all’AD aumenta in valore assoluto grazie alla parte variabile del salario legata al raggiungimento degli obiettivi 
Inoltre lo stipendio medio lordo di un dipendente IREN è circa 40.000 euro ed il compenso dell’AD nel 2017 è stato di 382.000 euro quindi inferiore ad 1/10 dello stipendio medio di un dipendente aziendale; solo in caso di raggiungimento del 100% dei risultati strategici che sarà di 460.000 euro. 
 
E’ onesto riconoscere all’attuale management di aver portato Iren ai migliori risultati economici di sempre; non solo per il miglioramento dei dati aziendali (indebitamento, ebitda dividendo, valore del titolo azionario) ma principalmente per i fattori di sviluppo dei territori (investimenti sulle nuove reti e impianti, manutenzioni, nuove assunzioni, maggiore sostenibilità ambientale ecc…)
 
Gli obiettivi della riduzione dei costi generali e dei compensi sono stati pienamente rispettati e coerentemente hanno trovato voto favorevole non solo da parte dei sindaci Reggiani ma dalla grande trasversalità dei soci pubblici (che non è solo territoriale ma anche politica visto che a Torino governa M5S, a Genova e Piacenza il centro desctra ed a Parma una lista civica).
Solo l’1,67% dei soci ha deciso di votare contro.
Nello stesso giorno l’indirizzo politico di contenimento dei costi si è confermato sulla nomina del Collegio Sindacale e del relativo compenso, individuato in euro 30.000 lordi (45.000 per il Presidente), anch’esso largamente inferiore rispetto al compenso percepito in analoghe società (in taluni casi addirittura un terzo).
 
In conclusione Iren è e resterà la multiutility  quotata in borsa a livello nazionale con le remunerazioni del management più basse pur essendo l’azienda che negli ultimi due anni ha registrato le migliori prestazioni di mercato, questo anche grazie a TUTTI i sindaci reggiani.