E’ al via Reggio Emilia senza barriere

È iniziata l’attività dei volontari del progetto di aiuto tra pari ‘Esperti per esperienza’, promosso dal Comune di Reggio Emilia e da Fcr nell’ambito del progetto Reggio Emilia Città senza Barriere in collaborazione con il consorzio Oscar Romero, l’associazione Sentiero Facile e l’Ausl di Reggio Emilia.

 
Gli Esperti per esperienza sono una squadra di persone, coordinate da uno staff di psicologi e operatori, motivate e pronte ad offrire la loro esperienza diretta di contatto con la disabilità a chi affronta la disabilità direttamente o in veste di famigliare. Madri, padri, fratelli e sorelle, e persone con disabilità: chi ha vissuto sulla propria pelle un disagio o una difficoltà ne diventa "esperto" e può diventare una risorsa preziosa che completa e arricchisce il lavoro del personale ospedaliero, dai tecnici agli operatori socio sanitari, offrendo un punto di vista diverso, un supporto umano, un aiuto da persona a persona.
 
Gli esperti hanno seguito un corso di 30 ore per apprendere come comunicare in modo efficace ed assertivo con le famiglie coinvolte, per comprenderne e accoglierne le emozioni di rabbia e paura e offrire aiuto nella gestione anche pratica dei contatti all’interno del contesto ospedaliero e delle conflittualità che sorgono affrontando la disabilità.
 
I primi 24 Esperti saranno presenti, su richiesta del personale sanitario, nei reparti di Neonatologia, Pediatria, Neuropsichiatria Infantile, Genetica Clinica, Unità gravi disabilità infantili e Reumatologia Pediatrica all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, e Riabilitazione neurologica all’ospedale San Sebastiano di Correggio per ascoltare, accompagnare, condividere la propria esperienza, orientare e fornire informazioni pratiche e utili ad affrontare una situazione di difficoltà e cambiamento.
 
Il progetto ‘Esperti per esperienza’ è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e la presidente di Fcr Annalisa Rabitti, coordinatrice del progetto Reggio Emilia Città senza barriere. Hanno portato il loro contributo la volontaria ‘esperta per esperienza’ Giusi Monaco; Elena Incerti, coordinatrice del progetto ed educatrice professionale del Dipartimento di salute mentale – Dipendenze patologiche di Reggio Emilia; Marcella Paterlini, responsabile psicologa del Dipartimento materno infantile dell’Arcispedale Santa Maria Nuova Reggio Emilia, e Francesco Lombardi, direttore del reparto di Riabilitazione intensiva neurologica dell’ospedale San Sebastiano di Correggio.
 
Erano inoltre presenti Sergio Amarri, direttore del reparto Pediatria del Santa Maria Nuova; Adriano Ferrari, direttore dell’Unità di Riabilitazione delle gravi disabilità dell’età evolutiva del Santa Maria Nuova; Giancarlo Gargano, direttore del Dipartimento materno infantile provinciale e della Neonatologia del Santa Maria Nuova; Alessandro De Fanti, responsabile del Dipartimento Reumatologia pediatrica e dell’adolescenza del Santa Maria Nuova.
 
"Il progetto Esperti per esperienza – ha detto il sindaco Luca Vecchi – permette di realizzare una preziosa collaborazione tra il personale medico sanitario e quelle persone che per prime hanno vissuto su se stesse o sui loro familiari una situazione di disabilità, a servizio del bene comune, in quella prospettiva tutta reggiana che vede la persona al centro dell’agire collettivo. Si tratta di un contributo importante, che arricchisce i servizi del sistema pubblico istituzionale e riconosce il valore dell’esperienza vissuta dai volontari che hanno deciso di mettere a disposizione degli altri il loro vissuto personale".
 
"Con questo progetto cade un’altra barriera, grazie alla collaborazione di chi è già stato fragile e mette a disposizione la propria esperienza trasformandola in una forza e un aiuto – ha sottolineato Annalisa Rabitti, presidente di Fcr – Quando arriva la disabilità è come prendere un treno in faccia. Tutte le persone che hanno avuto questa esperienza raccontano di un momento di paura e smarrimento: spesso non si ha una visione clinica chiara, non si riesce ad immaginare un futuro, non si sa nemmeno come affrontare il giorno dopo. Proprio in quel momento incontrare qualcuno che ha vissuto quello che stai vivendo tu adesso, ascoltare la parola giusta, può essere un modo per sentirsi meno soli. E questo faranno i nostri "esperti per esperienza": un’accoglienza da persona a persona. Per ascoltare, accompagnare, esserci".