Delrio a Conte: non sia pupazzo, studi la Carta. Premier alla Camera, subito tensione

La Camera ha votato la fiducia al governo con 350 sì e 236 no, 35 gli astenuti. 
Poco prima i toni si erano accesi quando è intervenuto il capogruppo del Pd Graziano Delrio: "Presidente Conte, prima studi, abbia l’umiltà di studiare: non venga qui a fare lezioni. Non è qui per concederci il privilegio di vederla osservare la Costituzione. Lei ha il dovere di rispettarla. E se vuole rispettare davvero la Costituzione, prenda quel programma che ha sul tavolo e lo riscriva, prenda la lista dei ministri e lo riscriva. Sono sconcertato: lei è espressione di un governo che nasce sull’inganno. Il nostro augurio è che non faccia il pupazzo dei partiti".
 

 
Aveva detto il premier Giuseppe Conte intervenendo a Montecitorio per chiedere la fiducia per il suo governo che il "conflitto d’interessi, vexata quaestio in questo Parlamento: cercheremo di riprendere in mano questa questione, lo faremo al più presto. E i vostri interventi volti a interrompermi dimostrano che ciascuno ha il suo conflitto o pensa di avere il proprio conflitto…". 
 
"Sono stato frainteso, non sto accusando nessuno ma dico che è negli interstizi della società a qualsiasi livello". "Noi, nell’immigrazione come nella scuola non arriviamo per stravolgere" ciò che è stato fatto. "In materia di buona scuola abbiamo ragionato con tanti stakeholders, ci sono criticità su cui vogliamo intervenire". "Dobbiamo cercare di riappropriarci del ruolo della politica. Questo vuol dire che la politica si riappropria della guida e non parlo di un progetto di dirigismo economico, in cui gli imprenditori seguono solo un progetto, ma dico che in queste Aule e dal governo vogliamo tracciare una linea di sviluppo perché abbiamo un progetto di futuro: di innovazione tecnologica, di società e imprese attente all’impatto delle iniziative economiche sull’ambiente e ai diritti dei lavoratori".

La frase su Mattarella. Sul tema dei provvedimenti sulla confisca dei beni alla mafia "nessuno vuol disconoscere ciò che è stato fatto dal governo uscente sul punto, dobbiamo lavorare tutti uniti. Anzi, una delle cose che più mi ha addolorato è stato quando c’è stato un attacco alla memoria di un suo congiunto, è stata una cosa che mi è davvero dispiaciuta". Lo afferma il premier Giuseppe Conte nella sua replica alla Camera per il voto di fiducia al governo.

Ha tuonato Delrio. "Piersanti si chiamava, Piersanti!", ha tuonato a quel punto l’ex ministro del Pd , mentre i colleghi dem e quelli di Forza Italia si alzavano in piedi.