Costruzioni: è lenta, ma prosegue la ripresa

Nel trimestre il volume d’affari sale dello 0,7 per cento. Il rallentamento deriva dall’indebolimento della tendenza positiva per le piccole e grandi imprese, mentre le medie accelerano la loro crescita. Rallenta la diminuzione della base imprenditoriale (-968 imprese, -1,4 per cento), con la flessione più ridotta dal secondo trimestre del 2012. L’anno 2017 si è chiuso con un aumento del volume d’affari dello 0,5 per cento.

 
Con slancio leggermente ridotto, continua però la risalita del settore costruzioni. E’ quanto conferma l’indagine sulla congiuntura di Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna relativa al quarto trimestre 2017.
Volume d’affari. Nonostante un lieve rallentamento della recente tendenza positiva le costruzioni emiliano-romagnole mettono a segno il terzo trimestre in positivo (+0,7 per cento), tanto che il 2017 si è chiuso con una nuova lieve crescita del volume d’affari rispetto all’anno precedente (+0,5 per cento).
Il saldo dei giudizi tra la quote delle imprese che rilevano un aumento o una riduzione del volume d’affari  rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno è solo lievemente sceso a +14,5 da +15,5 punti. Nel trimestre si è indebolita la tendenza positiva del volume d’affari sia per le piccole imprese, da 1 a 9 dipendenti (+0,2 per cento), sia per le grandi imprese, quelle da 50 a 500 dipendenti (+0,4 per cento). Al contrario l’andamento è divenuto più sostenuto per le medie imprese da 10 a 49 dipendenti (+1,6 per cento).
Il Registro delle imprese. Con la più contenuta flessione dalla fine dal secondo trimestre del 2012, a fine anno 2017 le imprese attive nelle costruzioni sono risultate 66.011, quindi 968 in meno (-1,4 per cento) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nei due raggruppamenti principali, la riduzione è più rapida e leggermente più ampia per le imprese operanti nella costruzione di edifici (-498 unità, -2,9 per cento), ma quasi altrettanto ampia per quelle attive nei lavori di costruzione specializzati (-446 unità, -0,9 per cento), che concentrano le imprese minori.
La diminuzione è determinata soprattutto dalle ditte individuali (925 unità, -2,0 per cento), quindi dalle società di persone (-4,5 per cento, -324 unità). Queste risentono negativamente dell’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, che determina l’aumento delle società di capitali (+1,7 per cento), con un ritmo non toccato dal primo trimestre 2011.