Confcooperative. Spaggiari: basta a irregolarità e false imprese

Stefano Spaggiari, 59 anni, presidente della Cooperativa Servizi Logistici, è stato confermato alla presidenza del Settore Lavoro e Servizi di Confcooperative, ambito nel quale operano 115 delle 350 imprese di Confcooperative, alle quali fanno capo 14.625 soci, 13.463 lavoratori e 1,3 miliardi di fatturato. 
Nell’ambito del Consiglio di settore, Spaggiari sarà affiancato da Fiorenzo Prati (costruzioni), Michela Aguzzoli (pulizie), Roberto D’Autilio e Cecilia Saltarello (Information Thecnology), Roberto Salsi (trasporti), Anna Maria Gavioli (consumo-distribuzione), Anna Piacentini (consulenze d’impresa), Giovanni Sorrivi (abitazione) e Ivano Caffagni (vigilanza). 
Con 13.463 occupati (in crescita del 4,2% nell’ultimo biennio),  come si è detto, il settore presieduto da Spaggiari rappresenta il comparto nel quale si concentra il maggior numero di lavoratori (in massima parte soci-lavoratori) delle imprese di Confcooperative (complessivamente 16.993). 
 
Ed è proprio sul tema del lavoro, della sua regolarità e sulla trasparenza della competizione tra le imprese che Spaggiari rilancia quella che definisce "una delle sfide più importanti che la cooperazione e le istituzioni hanno di fronte". 
"Sul nuovo codice dei contratti pubblici – sottolinea Spaggiari – siamo scesi in campo con tutte le associazioni imprenditoriali con articolate proposte finalizzate ad assicurare maggiore trasparenza, regolarità della competizione e del lavoro, ma anche sul tema dell’accesso agli appalti da parte delle piccole e medie imprese locali, perchè è questo coinvolgimento che genera ricchezza e occupazione nei territori e, al contempo, agevola i controlli sull’uso delle ricorse pubbliche e sull’affidabilità delle imprese in gara". 
"Mentre attendiamo uno sviluppo di buone prassi in questo senso – prosegue Spaggiari – oggi dobbiamo sconfiggere anche le distorsioni che vengono generate dalla presenza di imprese irregolari e da pratiche di dumping contrattuale che sono lesive dei diritti dei lavoratori e, contemporaneamente, generano una concorrenza sleale che si ripercuote pesantemente sulle imprese virtuose". 
 
"Non è un caso – spiega Spaggiari – che all’aumento del numero degli occupati nelle nostre cooperative corrisponda un calo del fatturato del 9,4% nell’ultimo biennio e che proprio nei settori a più alta densità occupazionale i risultati d’esercizio delle imprese siano nettamente al di sotto della media delle imprese cooperative nella nostra provincia". "Questo significa – sottolinea l’esponente di Confcooperative – che l’assegnazione delle commesse parte da forzature inaccettabili proprio sul costo del lavoro, anche grazie alla presenza di false cooperative le cui attività chiediamo da tempo che vengano stroncate". 
 
"I soci-lavoratori delle nostre imprese – conclude Spaggiari – continuano ad adottare soluzioni solidali che assicurano il mantenimento e la crescita dell’inclusione lavorativa di persone che scontano condizioni di fragilità sul mercato del lavoro, ma è impensabile che tutto questo possa continuare ad avvenire in assenza di condizioni minime di redditività delle imprese. Proprio per questo chiediamo azioni più dure rispetto a irregolarità e dumping contrattuale e un nuovo patto tra committenza e fornitori di servizi che ristabilisca condizioni di equità e consenta di valorizzare al meglio gli investimenti e il lavoro".