Capitale della Cultura italiana, Reggio tra le finaliste: i punti forti del progetto

I contenuti della proposta di candidatura di Reggio Emilia a Capitale italiana della Cultura 2020 – progetti che hanno portato, è notizia di questi giorni, a Reggio Emilia già un riconoscimento molto significativo, ovvero accedere alla fase finale di assegnazione del prestigioso riconoscimento e ruolo, che avviene attraverso un Bando del ministero dei beni e delle attività culturali-Turismo (Mibasct) – sono ampi e articolati: spaziano dalla Rigenerazione urbana all’Educazione, dalle Arti e Tecnologie alla Creatività e Innovazione sociale.

Dal Paesaggio storico e naturalistico alla Gastronomia d’eccellenza, dall’Internazionalizzazione al Turismo e ai Protagonisti della letteratura e della scienza di ogni tempo. Il ricco ‘Catalogo’ propone ‘oggetti’ quali: il Ducato Estense, il Tricolore e il Parco Innovazione, l’Arena eventi e la grande Danza, le Istituzioni culturali dai Teatri ai Musei e le Biblioteche con i loro Fondi d’Autore alle Fondazioni e i Festival che sperimentano nuove frontiere, offrendo un profilo della città a 360° e intendendo la Cultura anche come fatto antropologico e sociale di ampio respiro.

 
Nella proposta di candidatura, che è alla base delle scelte di selezione sin qui avvenute, Reggio Emilia gioca in sostanza le sue carte, delineando in maniera unitaria, oltre allo sviluppo dell’offerta culturale e artistica in senso stretto, anche quella Way of life, quel modo – tra antico, contemporaneo e futuro – di vivere e di essere della città, del suo territorio, della sua comunità, quale dimensione sociale e culturale in senso esteso: un modo di vivere che è a sua volta espressione culturale riconosciuta di interesse nazionale e internazionale. Un modo di vivere ed essere nel tempo molto italiano, che ha detto e molto continua a dire all’Italia e all’Europa.
 
Il sindaco: "Progetto ambizioso, continuiamo a investire e a puntare su cultura e sapere". "Quello che candidiamo a progetto per la Capitala italiana della cultura 2020 è un progetto ambizioso – afferma il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – che tiene assieme aspetti diversi. E’ imperniato sulla cultura all’educazione, ma tiene conto dell’innovazione sociale e del recupero di aree dismesse della città. Valorizza l’internazionalizzazione, la creatività e la coesione sociale in un quadro d’assieme. La scelta di presentare la nostra candidatura risponde a un concetto ben preciso di questa Amministrazione: puntare sul sapere, sulla cultura come volano di una serie di occasioni di promozione e di valorizzazione della città. E’ un disegno che trova già oggi concretizzazione, almeno in parte, in una serie di azioni ben visibili, che implementeremo e che continueremo a svolgere anche in futuro, sviluppando partnership sul territorio nazionale ma anche all’estero, fra l’altro".
 
Conto alla rovescia: verdetto il 31 gennaio. Mancano ora pochi giorni alla scelta della città Capitale italiana della Cultura 2020, che verrà selezionata il 16 febbraio 2018: Reggio Emilia, superata la prima fase, è fra le dieci finaliste fra le quali verrà scelta la città vincitrice.
 
La vincitrice riceverà fino a un milione di euro dal ministero dei Beni e attività culturali-Turismo (Mibact) per realizzare il progetto presentato, oltre all’esclusione dal vincolo del Patto di stabilità dei fondi investiti. Reggio Emilia si contenderà il titolo con le città di Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza e Treviso. Nel 2018 toccherà a Palermo rivestire l’importante riconoscimento, mentre nel 2019 nessuna città potrà candidarsi dal momento che Matera sarà la Capitale europea della Cultura.
 
Le ragioni generali della candidatura di Reggio Emilia, Città delle Persone. Il motto che da 12 anni accompagna il logo del Comune di Reggio Emilia è ‘Città delle Persone’, a definire una vocazione e una aspirazione molto precisa: persona e comunità sono alleati per generare benessere. Non esiste a Reggio Emilia una dimensione comunitaria sovrastante quella dei bisogni individuali delle diverse persone così come non esiste una dimensione individuale che prospera a prescindere dal bene comune. Le due polarità viaggiano assieme in una tensione dinamica dove non solo le istituzioni pubbliche sono chiamate a svolgere il ruolo di fornitore e garante delle politiche e dei servizi, ma dove il contributo progettuale e operativo dei cittadini è costantemente coltivato, incentivato e praticato. Questo è il "taglio", la "personalità" della proposta di candidatura di Reggio Emilia a Capitale italiana della Cultura 2020.
 
La Cultura, nuovo driver di sviluppo economico e sociale. Da tempo la città sta ripensando il proprio modello di sviluppo per convertirlo da un’economia produttiva ad un economia della conoscenza, capace di attrarre talenti, professioni ad alta specializzazione e dare concretezza a quella contaminazione tra saperi, esperienza e competenze che possano ambire a ridisegnare alcuni asset di interesse economico cittadino. Cultura e creatività sono individuati come il frame dentro cui rilanciare questa visione. Lo scambio globale, l’innovazione diffusa, I’ attrazione di capitale ad "alta conoscenza" possono generare nuove domande di consumo, stili di vita, produzione di nuovi contenuti; allo stesso tempo nuove professioni sono in grado di attivare esperienze multidisciplinari e di spendere progettualità ad alto valore collettivo.
 
Partendo da una grande visione infrastrutturale, incentrata sulla fermata dell’Alta velocità Mediopadana che pone Reggio Emilia al centro dei flussi nazionali e contemporaneamente connette la città con corridoi e assi europei, e procedendo a un complesso e strutturato disegno di recupero e rigenerazione urbana di un vasto patrimonio storico e architettonico, finalizzato allo sviluppo tecnologico, economico e culturale del territorio, è stato progettato lo sviluppo di nuove progettualità culturali e l’articolazione di quelle già esistenti.
 
Il progetto di Reggio Emilia in gara. Il Comune di Reggio Emilia ha aderito al Bando per la selezione della Capitale italiana della Cultura 2020 con un progetto che prefigura interventi infrastrutturali in grado di lasciare un segno duraturo e positivo, realizzato con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e supportato da altri principali attori istituzionali e culturali del territorio: la Provincia di Reggio Emilia, l’Università degli studi di Modena e Reggio, la Camera di Commercio di Reggio Emilia, la Fondazione Manodori, la Diocesi di Reggio Emilia. Si tratta di una occasione storica per Reggio Emilia, che da mesi è al lavoro al fine di arrivare alla scadenza con tutte le carte in regola, per centrare l’obiettivo dichiarato: accrescere la competitività del sistema territoriale locale e delle singole identità che lo compongono, forte dei valori di cui il territorio stesso è espressione.
 
Il progetto considera la valorizzazione della Rigenerazione urbana, della Creatività e dell’Innovazione quale cuore pulsante del progetto, del patrimonio storico e artistico e delle istituzioni e attività culturali, ed è fortemente e generosamente orientato all’Inclusione, alla Formazione permanente, alla Creazione di cittadinanza. Gli elementi di governance, le sinergie pubblico-privato e il contesto economico, inoltre, contribuiscono a rafforzarne la sostenibilità e la credibilità.

Il documento consegnato si articola in diversi capitoli che snocciolano i quattro assi portanti, i quali a loro volta traducono in fatti i temi chiave individuati come fondamentali per il futuro di Reggio Emilia:
 
1 – Rigenerazione urbana e nuove funzioni culturali
 
2 – Educazione, arti e tecnologie. Innovazione
 
3 – Creatività e innovazione sociale
 
4 – Internazionalizzazione e promozione della città
 
 
 
Quattro assi sui quali si innestano una serie di progetti singoli e mirati, consolidati o totalmente nuovi. I progetti spaziano dal recupero funzionale di complessi architettonici a interventi su aree di particolare interesse, dalla valorizzazione della città come città educante alla promozione di festival già affermati e l’ideazione di nuove rassegne, dall’innovazione sociale all’internazionalizzazione.
 
Il dossier, frutto di mesi di lavoro e di incontri con i tanti partner sia pubblici che privati, risponde in maniera organica al Bando ministeriale.
 
In dettaglio. Asse per Asse
 
1. RIGENERAZIONE URBANA E NUOVE FUNZIONI CULTURALI
 
Sono quattro i principali progetti che concorrono a questo obiettivo, progetti che sono in grado di tenere insieme recupero funzionale di complessi architettonici e aree strategiche della città, nuove funzioni culturali, programmi di innovazione tecnologica e sociale:
 
1. Area Nord. Area ex Officine Reggiane. Il Parco dell’Innovazione e nuove funzioni culturali. Si tratta del più rilevante progetto di rigenerazione urbana e di diffusione della conoscenza attuato nel quartiere Santa Croce, nell’area delle ex Officine Reggiane, dove nasce e si sviluppa appunto il Parco conoscenza_innovazione_ creatività.
 
2. La Strada e i Paesaggi Estensi. Dalla città alla Reggia di Rivalta. Il progetto prevede il restauro architettonico e la riqualificazione funzionale della Reggia di Rivalta e della Passeggiata Settecentesca.
 
3. Centro storico. La strada delle arti e della creatività. E’ costruito in considerazione delle istituzioni e polarità (Teatro Municipale Romolo Valli, Palazzo dei Musei, Edificio ex ACI, Chiostri di San Domenico, Palazzo da Mosto, Chiostri di San Pietro e Stazione storica) che segnano il percorso che punta alla riqualificazione di alcune zone lungo l’asse viario che dal Teatro Valli arriva alla Stazione centrale. In particolare è da segnalare la riqualificazione del Complesso benedettino dei Chiostri di San Pietro con la realizzazione di spazi espositivi e del Laboratorio Aperto di ricerca nel settore dell’Innovazione sociale.
 
4 L’Arena eventi della musica al Campovolo. Una grande arena di spettacolo capace di ospitare eventi per oltre centomila persone, connessa ad un sistema dei parchi.
 
2. EDUCAZIONE, ARTI, TECNOLOGIE. INNOVAZIONE
 
Le istituzioni cittadine propongono annualmente un progetto didattico volto a rafforzare il concetto di Città educante. E se i Nidi e le Scuole dell’infanzia sono un asset strategico della città, un patrimonio di saperi e di opportunità a disposizione di tutti i cittadini, l’esperienza educativa definita Reggio Emilia Approach è nota nel mondo per il lavoro svolto da Reggio Children ed ha nel Centro internazionale Malaguzzi la sede ideale per sviluppare progetti e relazioni internazionali. Accanto a tutto questo e a iniziative consolidate come Reggionarra, il progetto sull’arte della narrazione nato nel 2006 all’interno dell’Istituzione Nidi e Scuole d’Infanzia, una novità è l’organizzazione del Festival della fantasia dedicato a Gianni Rodari.
 
Inoltre le istituzioni culturali principali della città – Biblioteche, sistema dei Musei (che include, oltre a quelli comunali, anche importanti realtà come il Museo Diocesano e la Collezione Maramotti), Fondazione i Teatri, Fondazione della Danza, Fondazione Palazzo Magnani, Istituto musicale Achille Peri – sono coinvolte complessivamente con un articolato programma di attività e iniziative: alcune consolidate, altre del tutto nuove come il Festival della Danza in occasione del quarantennale della Compagnia Aterballetto.
 
Il progetto di Reggio Emilia 2020 rivolge una forte attenzione verso le diverse espressioni della cultura contemporanea nei cui confronti la città ha operato significativi investimenti: dallo Spazio Gerra alla Compagnia Aterballetto e ai Teatri, dal Festival Aperto ad ‘Invito a’, da Fotografia Europea e alla Collezione Maramotti.
 
Una identità contemporanea rafforzata dall’architettura con la Stazione Av Mediopadana progettata da Santiago Calatrava e il nuovo Palazzo dei Musei a cura di Italo Rota, accanto alle attività di ricerca e sviluppo che operano all’interno del Tecnopolo.
 
Tra gli obiettivi c’è anche quello di valorizzare il Sistema museale (Palazzo dei Musei, Museo del Tricolore, Galleria Parmeggiani, Museo del Santuario della Ghiara, Museo della Psichiatria) e degli spazi espositivi, di integrare le attività e i progetti dei Musei cittadini pubblici con quelli ecclesiastici (Museo Diocesano e Museo Cappuccini) e privati (Collezione Maramotti) e di promuovere il patrimonio storico artistico.
 
3. CREATIVITÀ E INNOVAZIONE SOCIALE
 
La cultura, l’economia della creatività e l’innovazione sociale sono al centro del progetto in quanto fattori strategici di sviluppo del territorio. A tal proposito, rientra nel progetto Reggio Emilia Capitale italiana della Cultura 2020 un serie di iniziative educative e culturali con una forte attenzione all’Innovazione digitale, alla Rigenerazione urbana e al sostegno alla Creatività giovanile.
 
Lo Spazio Gerra, che è inserito nei circuiti nazionali e internazionali, come le reti GAI (Giovani artisti italiani), GAER (Giovani artisti dell’Emilia-Romagna) e BJCEM (Biennale dei Giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo) in tal senso assume un ruolo di primo piano, indirizzando la propria progettualità verso lo sviluppo della produzione artistica, delle professioni e delle imprese creative nei circuiti nazionali e internazionali.
 
Le principali linee d’azione che si svilupperanno nel prossimo triennio si declinano in quattro direzioni:
 
Il progetto, a livello nazionale e internazionale, Giovane fotografia italiana, nell’ambito di Fotografia Europea, in partnership con GAI, BJCEM, Circulation(s) Festival de la Jeune Photographie Europeenne
 
Il progetto del Teatro MaMiMò
 
Lo sviluppo del Circuito Off di Fotografia Europea
 
Il progetto "S(o)nde Creative", dedicato al suono e alla musica applicata, è mirato alla riqualificazione dei Chiostri di San Domenico e finanziato da Anci, nell’ambito del programma "Giovani RiGenerAzioni Creative" per il sostegno di azioni di rigenerazione urbana attraverso la giovane creatività.
 
Si affianca a quest’ultimo, anche Remixing Cities, un progetto nazionale dedicato alla rigenerazione urbana attraverso la creatività giovanile, che coinvolge diverse città della rete GAI – Associazione per il circuito dei Giovani artisti italiani, tra cui Reggio Emilia – e prevede attività di promozione, produzione e ricerca (convegni, workshop, performance, pubblicazioni, fundraising). Lo Spazio Gerra e i Chiostri di San Domenico si caratterizzano così come luoghi della creatività giovanile, integrati nel sistema cittadino dei "laboratori urbani" e dei "contenitori culturali" insieme a Palazzo dei Musei, Chiostri di San Pietro, Palazzo Magnani e Palazzo da Mosto.
 
4. INTERNAZIONALIZZAZIONE E PROMOZIONE DELLA CITTÀ
 
La Fondazione E35 per la Progettazione internazionale si conferma nel progetto Reggio Emilia 2020 quale struttura di supporto all’Amministrazione comunale e al territorio nella gestione dei contatti internazionali, nell’ottica di costruire un sistema di relazioni e competenze che favorisca lo sviluppo di progettualità europee ed internazionali nelle sue diverse dimensioni (economia, welfare, governance del territorio, servizi e politiche culturali, ecc..) spaziando dai gemellaggi a progetti nuovi e in corso con Paesi europei e africani in prevalenza, anche grazie al Tavolo Reggio Emilia Africa, strumento di confronto e dialogo tra le realtà locali che promuovono iniziative e progetti di con l’Africa Australe.
 
Anche Reggio Children, gioca un ruolo importante per la diffusione del Reggio Emilia Approach, generando risorse economiche e culturali da investire nel sistema educativo reggiano. Non da meno è il coinvolgimento nel progetto della Fondazione omonima.
 
Promozione turistica culturale della città. L’Amministrazione comunale, in accordo con i membri del comitato Reggio Emilia 2020, ha in programma di elaborare un Piano triennale di promozione culturale e marketing della città al fine di accrescere la visibilità e le relazioni internazionali del Sistema Reggio, attraendo i turisti, ma anche le imprese e il mondo della ricerca. Tra le novità un progetto specifico per il turismo scolastico e per l’accoglienza gastronomica.
 
Le principali azioni previste sono:
 
a) Promozione delle eccellenze culturali e produttive
 
b) Un progetto per il turismo scolastico
 
c) Marketing territoriale. Cultura e turismo
 
d) La cultura del cibo. Un nuovo progetto per l’accoglienza gastronomica
 
Promozione delle eccellenze culturali e produttive. Le principali azioni prevedono: la realizzazione di progetti di filiera e la promozione di un sistema di offerta integrato; la valorizzazione delle competenze distintive del territorio (educazione, cultura, green economy, meccanica-meccatronica) che si configurano come elementi di assoluta eccellenza a livello internazionale; il rafforzamento del sistema di governance territoriale.
 
Un progetto per il turismo scolastico. L’obiettivo del programma, che troverà la sua piena attuazione nel 2019/2020, è riposizionare la città quale importante riferimento per il turismo scolastico. Il progetto, rivolto al mondo della scuola e dell’educazione, non solo nazionale, vuole unificare in una sola proposta le importanti esperienze di "educational" ampiamente diffuse all’interno delle nostre istituzioni culturali e scolastiche, attraverso progetti a carattere culturale/educativo che hanno come fulcro alcune delle più significative opportunità che la città può offrire: Reggio Emilia città del Tricolore; Reggio Emilia città del Museo della Psichiatria; Reggio Emilia città del poeta Ludovico Ariosto; Reggio Emilia città dei libri e delle storie.
 
Marketing territoriale. Cultura e turismo. Il turismo non si lega solamente a una serie di tratti consolidati e di qualità e interesse internazionale come Reggio città del Tricolore, Aterballetto, la Fondazione I Teatri, il festival Fotografia Europea e Reggio Children, ma include anche itinerari storici della provincia reggiana che non è meno ricca di elementi di attrattività storico-artistica e naturalistica. Gualtieri, ad esempio, conserva il ricordo del pittore Antonio Ligabue al quale è dedicata un’esposizione nello splendido Palazzo Bentivoglio. Brescello, invece, è noto al mondo per aver ospitato i film di Don Camillo e Peppone, con Fernandel e Gino Cervi le cui testimonianze sono raccolte in un frequentatissimo museo. Sotto il segno della Gran Contessa, è stato realizzato il sentiero di Matilde di Canossa, che collega le principali località naturalistiche e storiche della collina reggiana e conduce dalla rupe di Canossa, luogo del famoso incontro tra Enrico IV e Papa Gregorio VII. Scandiano, conserva la memoria di uno splendido passato testimoniato dall’imponente Rocca oltre a essere la patria di due grandi padri della cultura italiana: Matteo Maria Boiardo e Lazzaro Spallanzani, oggetti di studio e ricerca nei due centri studio a loro dedicati. Una tappa importante sarà anche il Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano che vanta una straordinaria ricchezza di ambienti. Infine la navigazione del fiume Po non poteva che avere il suo centro nel porto di Boretto, dove stazionano due motonavi: lo Stradivari e la Padus. Lungo il fiume, poi, si trova Guastalla, importante capitale gonzaghesca, che ospita manifestazioni di valenza nazionale sulla biodiversità.
 
La cultura del cibo. Un nuovo progetto per l’accoglienza gastronomica. Alcuni fra i prodotti tipici rinomati in tutto il mondo saranno, inoltre, protagonisti di un progetto di valorizzazione attuato attraverso itinerari e iniziative alla scoperta di cantine, acetaie e caseifici.
 
Nella necessità di trovare combinazioni e soluzioni, partendo da quello che la terra concede, ritroviamo le origini di prodotti e sistemi alimentari che oggi hanno notorietà internazionale, come il Parmigiano Reggiano, l’Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, il Lambrusco, l’Erbazzone e le Paste ripiene.
 
Parmigiano Reggiano, vacche rosse e visita ai caseifici. Nella provincia reggiana viene prodotto un formaggio unico, di assoluta eccellenza per le sue importanti proprietà nutritive: il Parmigiano Reggiano delle vacche rosse, commercializzato solo dopo 24 mesi di stagionatura. Lungo la pianura reggiana è possibile visitare caselli storici per la lavorazione del latte e la produzione del formaggio e il Museo della civiltà contadina artigianale della Val d’Enza, a Montecchio.
 
Aceto balsamico e visita alle acetaie. L’invito ai turisti è quello di scoprire questo "oro nero" attraverso i luoghi di produzione, facendosi guidare dal fascino avvolgente del tempo, delle splendide acetaie. Il Consorzio dell’Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia comprende ben 64 produttori certificati.
 
Lambrusco reggiano e visita alle cantine. La cucina reggiana non può che essere accompagnata da un vino eccellente: il Lambrusco che, oltre a essere il vino rosso frizzante italiano per eccellenza, è il più esportato al mondo. Non mancheranno visite alle aziende vitivinicole e numerose manifestazioni che si realizzano nelle cantine di Reggio Emilia e provincia legate alla cultura del buon bere e del buon mangiare.
 
Progetto Pause-atelier dei sapori al Centro Malaguzzi. Nel cibo, che trae ispirazione dalla cucina dei Nidi e delle Scuole dell’infanzia comunali, viene messa al centro la qualità della materia prima con un’attenzione particolare alla sostenibilità, al prodotto locale di stagione e alla biodiversità. Nell’atelier di Pause, al Centro internazionale Malaguzzi, è possibile scoprire e sperimentare la relazione tra i gusti e i gesti che ruotano intorno al cibo, con attività per bambini e adulti realizzate in collaborazione con cuochi, biologi, designer, agricoltori.
 
I NOSTRI "EROI"
Tra i compiti istituzionali del Comune di Reggio Emilia vi è quello di conservare e far conoscere l’opera di alcuni reggiani illustri – Cesare Zavattini, Gianni Celati, Romolo Valli, Silvio D’Arzo, Meuccio Ruini, Ludovico Ariosto, Matteo Maria Boiardo – che hanno raggiunto notorietà internazionale, continuando a mantenere uno stretto legame con la loro terra. In molti casi, le famiglie di questi "eroi" hanno donato i loro archivi e biblioteche personali alla città che attualmente li conservata nella Biblioteca Panizzi. Si intende, dunque, valorizzare anche la loro opera all’interno del complesso di iniziative per Reggio Emilia 2020.
 
ACCESSIBILITÀ. POTENZIAMENTO DELLA STAZIONE AV MEDIOPADANA
La stazione Av Mediopadana di Reggio Emilia, inaugurata nel 2013, ha visto negli anni una costante crescita in termini di passeggeri e di tratte. La stazione viene utilizzata da quasi tremila passeggeri al giorno (rilevazione settembre 2016). Tra gli obiettivi prioritari vi è il potenziamento della stazione con alcuni interventi infrastrutturali: la riorganizzazione delle connessioni dirette tra la stazione Mediopadana, la stazione storica e la città attraverso il ridisegno delle linee e degli orari del trasporto pubblico; l’implementazione e la riorganizzazione dell’offerta dei sistemi dei parcheggi privati a servizio degli utenti grazie a collaborazioni con RFI e all’utilizzo di parcheggi scambiatori. Tale potenziamento è ulteriore passaggio importante per l’attrattività del Sistema Regio Emilia ed il sostegno della città a Capitale italiana della Cultura 2020.