Bersani&Casini

 
Walter Ganapini, in gioventù leader della contestazione al liceo Classico di Reggio Emilia, twitta: “A Reggio Emilia, l’Isolato San Rocco è ostaggio delle baby-gang”.

 
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Ganapini a Reggio non viene spesso e, forse anche per questo, va tenuto in gran considerazione anche in vista di un eventuale governo Di Maio. Ambientalista di spessore, buona frequentazione della politica romana (ma senza mai contaminarsi), il nome di Ganapini è in ballo tra i possibili futuri ministri dell’Ambiente.
 
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I Verdi reggiani hanno d’altronde fatto fortuna in età adulta presso il Movimento 5 Stelle. Pinuccia Montanari – a parte l’incidente di “Spelacchio” – sta combattendo con le unghie e con i denti il problema dello smaltimento dei rifiuti della Capitale. Un problema difficile da risolvere, e anche solo da affrontare, per chiunque.

 
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A proposito della Capitale: l’unica buona parola spesa dal sindaco Virginia Raggi nei confronti del governo uscente è stata riservata a Graziano Delrio.
 
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Dopo il 4 Marzo, Delrio sarà ancora ministro? I sondaggi dicono no. A meno di cinquanta giorni dal voto, il Pd sembra in caduta libera, più vicino al 20 che al 25% raccolto dalla segreteria Bersani cinque anni fa (e venne considerata una “non vittoria”, se non addirittura una sconfitta).

 
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Il cono d’ombra nel quale Matteo Renzi è entrato oltre un anno fa, a partire dalla clamorosa sconfitta nel referendum costituzionale, anziché restringersi si è ampliato. Nella storia italiana è accaduto spesso che l’elettorato si innamorasse e poi rapidamente disamorasse di un leader politico, fosse egli capo di una dittatura o presidente di un governo democratico. Molti, all’interno del Pd, suggeriscono a Renzi un passo indietro preventivo a favore di Paolo Gentiloni, il cui nome come candidato premier darebbe certezza agli elettori più di quanto non ne dia la “rosa di nomi” sinora ipotizzata dal giovanotto di Rignano.
 
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Nella rosa renziana compare invece stabilmente Graziano Delrio. Il nome dell’ex sindaco di Reggio può essere speso come potenziale premier, di nuovo come ministro in caso di governo di centrosinistra (assai improbabile) o di larghe intese (un poco più probabile). Ma non solo. Qualora le elezioni per il Pd si risolvessero in una catastrofe, e le dimissioni di Renzi inevitabili, sull’ormai quasi ieratica figura di Graziano OMG potrebbe cadere la scelta per la successione alla segreteria del partito: renziano dal volto umano, stile sobrio, varie esperienze di governo senza cadute o errori gravi, temperamento mite e per di più apprezzato in Vaticano. Sì, dopo Renzi potrebbe toccare a Delrio rimettere in piedi le macerie del Pd. Sempre che il Pd ci sia ancora – e che il ragazzo fiorentino non se ne sia fuggito en marche verso una propria autonoma formazione parlamentare composta da soli fedelissimi.

 
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Nomi reggiani in lizza per il Parlamento.
Pd: Delrio, Rossi, Iori, Gandolfi, Incerti. Escluse candidature paracadutate dal nazionale (almeno sinora). In caso di elezione di Rossi, possibile trasferimento in Regione del segretario provinciale Andrea Costa.
M5S: sicura Maria Edera Spadoni, possibile Fabrizio Todaro, ma con le Parlamentarie (ossia il voto online dei soli iscritti) ogni previsione può essere sballata.
Lega: Luca Vinci, segretario molto contestato, tuttavia quasi certamente candidato ed eletto.
Forza Italia: l’eventuale seggio verrebbe recuperato o al Senato o nel proporzionale. Il nome favorito (sempre che accetti, non è detto) è quello di Donatella Prampolini Manzini.

 
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Potrebbe sottrarre qualche voto al Pd in Emilia la lista “Insieme”, che mette insieme, oltre a socialisti e Verdi, quel gruppo di prodiani che non si è mai allontanato dal Professore nella buona e nella cattiva sorte. Di ispirazione prodiana saranno i candidati in Emilia, da Sandra Zampa a Giulio Santagata. A Modena potrebbe correre il figlio del compianto Ermanno Gorrieri, figura storica del cattolicesimo democratico, a suo tempo fondatore dei Cristiano-sociali.
 
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Certo è che gli accordi stabiliti dal Pd con gli alleati centristi genereranno scontri singolari. Nell’uninominale a Bologna, il Pd dovrebbe candidare Pierferdinando Casini contro Pierluigi Bersani: una prateria, per l’elettorato di sinistra che vuole vendicarsi del Fiorentino.

 
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Gli elettori della sinistra di Liberi e Uguali, per contro, si ritroveranno a Mantova e Cremona la necessità di votare Bobo Craxi, il figlio di Bettino. Non male, eh?

 
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A Reggio, il match a sinistra Delrio-Tutino si annuncia meno sfavillante. E’ semmai curioso che Tutino corra contro il Pd in Parlamento facendo parte in veste di assessore di una giunta monocolore pd. Prudencio Vecchi – che non perde occasione per puntellare il suo rapporto privilegiato a sinistra – si è ben guardato dal proporre a Tutino l’argomento della possibile inopportunità.
 
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Per l’altro esponente di LeU in giunta a Reggio, il vicesindaco Matteo Sassi, si ventila di una candidatura alle prossime regionali. Così come, nel Pd, in Regione potrebbe sbarcare Giammaria Manghi, presidente della Provincia e sindaco di Poviglio.

 
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Veniamo alle questioni extra-elettorali. Ha registrato un notevole successo il bando per il contributo al rifacimento delle facciate dei palazzi nella città storica. In Comune ne aspettavano una trentina, le domande sono più di cinquanta. 
 
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Il centro è tornato a essere appetibile sul mercato immobiliare: se non nei prezzi, nei movimenti. 
 
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Il palazzo lasciato libero dalla Banca d’Italia in piazza Martiri del 7 luglio ha ricevuto una manifestazione di interesse con tanto di garanzie fidejussorie. Chi è il compratore? Tutti hanno pensato a Fulvio Montipò, ma l’offerta non è sua.

 
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Di Palazzo del Monte si è detto da tempo. Unicredit è uscita, trasferendosi in un palazzo Pratonieri restaurato alla grande (merita una visita). Entreranno la catena di abbigliamento low-cost Teddy (su lato piazza del Monte) e una catena odontotecnica spagnola (lato piazza Prampolini).

 
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La Manodori ha detto no all’università per l’utilizzo di Palazzo da Mosto. Soddisfazione in municipio, dove si potrà contare su un ulteriore spazio per le attività culturali. Delusione, invece, a Palazzo Dossetti.
 
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Novità in vista su piazza San Prospero. L’intero piano terra del palazzo prospicente il Vescovado è stato ceduto (o comunque sarà affittato) ad attività commerciali. Presto l’apertura di un nuovo locale con ristorante e vendita di alimentari.
 
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E’ poi appena stato venduto il palazzo di via Roma che ha ospitato per anni la sede della Banca di Roma.
 
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In via don Andreoli, di fronte all’ex Palazzo Busetti (ormai lo possiamo chiamare Palazzo Montipò), sta per aprire un nuovo ristorante vegetariano.

 
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I movimenti immobiliari corrispondono a una maggiore qualità di residenza, che attira gli universitari e, di conseguenza, migliora i conti del commercio. In piazza Fontanesi – già colma di ristorantini e strapiena, soprattutto l’estate – un appartamento al primo piano ospita addirittura una palestra.
 
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Mentre proseguono a gran ritmo i lavori alle reggiane, dove il primo capannone sarà pronto per l’inaugurazione a giugno, la cordata che ha acquisito il via libera per la realizzazione dell’Arena Campovolo ha dovuto prendere atto dei tempi ristretti e rinviare alla primavera-estate del 2019 l’avvio della prima stagione di eventi e concerti. I lavori nell’area dovrebbero comunque essere pronti a settembre, in tempo per un mega-evento di inaugurazione. Salzano sta pressando Maioli per convincere Luciano Ligabue a “battezzare” l’Arena con un concerto speciale. La risposta definitiva non è ancora arrivata. Nel frattempo, il Luciano di Correggio si gode il debutto al cinema del suo ultimo film, “Made in Italy”, nelle sale dal 25 gennaio.

 
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Chiudiamo con un omaggio a una delle artiste irlandesi più amate al mondo, Dolores O’Riordan, voce e chitarra dei Cranberries, un’icona del rock anni Novanta. Dolores è morta a Londra a soli 46 anni, lasciando sconsolati milioni di fan. La ricordiamo così.