“Signore, vogliamo vedere Gesù”

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me».
Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
 
 
Gesù vede nella richiesta dei “Greci”, cioè di alcuni pagani, il segno della nuova realtà: è già iniziato il cammino di riunificazione del genere umano, disgregato dal peccato. Il suo “innalzamento”, cioè la sua morte in croce, si rivela come un atto regale; ogni uomo, non solo i membri del popolo ebraico, è attirato a divenire partecipe della nuova ed eterna alleanza. Siamo di fronte alle conseguenze “politiche” del sacrificio di Gesù. Il paradosso è proprio questo: il vedere un atto di definitiva e universale regalità in quella morte. Da questa affermazione paradossale derivano conseguenze straordinarie per la vita della Chiesa, ma anche per la “polis”, cioè per la visione della convivenza umana. Siamo ben lontani da una visione romantica della religione come qualcosa di confinato all’interiorità e al sentimento. Ogni religione ha inevitabili conseguenze politiche.
 
Anzitutto, Gesù chiede che il Padre, Dio, “glorifichi il suo Nome”. “Glorificare”, nel linguaggio giovanneo, significa rivelare pienamente, in modo tale che la verità che quel nome esprime si realizzi e realizzandosi si manifesti in modo universale e incontrovertibile. Ora, qual è il nome di Dio? Lo conosciamo dal capitolo terzo dell’Esodo: il santo Nome è JHVH, che viene tradotto “Io sono”. Esso significa che il Dio di Abramo, che è anche il Dio di Gesù, è il Presente: non c’è alcun luogo o situazione nel quale Egli non sia, e lo è in modo originario, non perché qualcuno lo chiama o lo induce a venire con sacrifici o comportamenti etici. Questa presenza universale ha, nella percezione dell’uomo, un limite: il dolore, il male, la morte. Ebbene, la croce di Gesù, per chi la sa leggere (e l’evangelista vuole aiutare questa lettura), è il segno della presenza di Dio anche nei territori estremi del dolore, là dove sorge spontanea alle labbra dell’uomo la domanda: “Dio, dov’è?”. La croce di Dio è la manifestazione estrema della sua prossimità all’uomo. 
 
La Chiesa fa memoria, anzi, rivive questo evento tutte le volte che celebra la Messa. La conseguenza sarebbe, che la sua parola agli uomini dovrebbe essere prima di tutto una parola che annuncia questa misericordia originaria e incondizionata di Dio; e conforme a ciò dovrebbe essere la sua prassi, nell’accoglienza verso ogni uomo. Di fatto, la percezione che gli uomini hanno è che la Chiesa presenti anzitutto delle importanti, magari anche apprezzabili esigenze morali. Ma la legge, come ci ha insegnato san Paolo, non unisce, divide: crea un “muro di separazione”.
 
Le esigenze morali del vangelo  non sono tuttavia meno esigenti: soltanto, vengono dopo, come conseguenza. Per esempio, san Giovanni dice: “ In questo abbiamo conosciuto l’amore, nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l’amore di Dio? Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità” (1Gv 3,16-18). Ma prima di tutto sta il fatto che “ in questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”(1Gv 4,10). 
 
Anche per la “polis” questo “innalzamento” di Gesù e l’universale attrazione che ne consegue hanno delle conseguenze molto precise. Qui troviamo un fondamento davvero definitivo per l’uguaglianza di tutti gli uomini. Si tratta di un tema di straordinaria importanza, soprattutto oggi, quando le rivendicazioni identitarie stanno creando separazioni e conflitti, addirittura violenze omicide, nelle quali le stesse religioni sono coinvolte. Oggi non è facile motivare l’uguale dignità di ogni uomo, nonostante i duecento anni trascorsi dalla proclamazione dell’”égalité”. Infatti, assistiamo a distinzioni e separazioni che hanno fondamenti metafisici (le caste) o morali (l’empio perde ogni diritto) o sociali (“Tu sei straniero, quindi torna a casa tua, perché io non sono responsabile di te”). Ora, quando Gesù dice: “Quando sarò innalzato da terra, attirerò a me tutti”, quando Paolo dice: “Uno è morto per tutti” (2Cor 5,17), oppure: “Dio ha rinchiuso tutti nel peccato per usare a tutti misericordia”(Rm 11,32), quando il cristiano sente nella Messa le parole: “Questo è il calice del mio sangue, versato per voi e per tutti”, non è più possibile creare separazioni tra gli uomini o considerare qualcuno come estraneo o straniero. Questa è davvero una “radice” della nostra civiltà. Sarebbe importante riflettere sul concetto di “laicità”. In positivo, la laicità come rispetto di ogni persona, come accettazione del pluralismo come occasione di confronto, di ricerca condivisa di una verità più alta e di un bene più generale, trova qui un fondamento evidente. 
 
D’altra parte, una volta che si sia rinunciato giustamente a richieste improprie verso lo Stato, andrebbe valorizzato il contributo che, da diverse matrici ideali e culturali, può essere dato alla fondazione di un principio così necessario. Si tratta di una bella sfida: per i credenti, riuscire a distinguere senza separare i piani della fede e della cittadinanza; per i non credenti, trovare un fondamento ragionevole e condiviso per il postulato basilare di un valore sul quale si fonda la nostra civiltà. 
 
 
Athletichef, la nuova squadra di chef-atleti che riunisce professionisti della cucina e della pasticceria in una veste insolita, sarà protagonista domenica 8 aprile 2018 di un nuovo e importante appuntamento sportivo: una partita di calcio per tutti, sportivi e non, contro la Nazionale Italiana Comici di Zelig, Colorado e Made in Sud, che avrà luogo allo stadio Mirabello di Reggio Emilia alle ore 15. Il ricavato sarà interamente devoluto a favore della Fondazione Grade Onlus di Reggio Emilia per l’acquisto della nuova PET.
 
“Il Comune di Reggio è al fianco della Fondazione Grade Onlus – dice il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – e appoggia tutte le iniziative, come questa attivata da Mariagrazia Soncini, vero motore della formazione che ha messo letteralmente in campo chef prestigiosi – calciatori per un giorno – per sostenere la crescita e l’ulteriore qualificazione della nostra sanità. Grazie a chi scenderà sul terreno di gioco, a tutti quelli che daranno vita a una partita di calcio dal significato altissimo proprio perché al centro ci sono la socialità e la solidarietà, ingredienti che nello sport non dovrebbero mai mancare e che dovremmo riscoprire tutti quanti sempre di più, nel quotidiano”.  
 
Una sfida dagli obiettivi amichevoli e benefici, che vuole essere soprattutto un grande evento per tutti, amanti dello sport, dello spettacolo e della buona cucina. Il ricavato dalla vendita dei biglietti sarà infatti interamente devoluto alla Fondazione Grade Onlus, che da oltre 25 anni sostiene l’attività ospedaliera del Reparto di Ematologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova – IRCCS Cancer Center di Reggio Emilia, finanziando progetti di ricerca e assistenza per pazienti affetti da malattie oncoematologiche. Nello specifico il progetto che si intende sostenere è quello per l’acquisto della nuova PET, un avanzato macchinario diagnostico per la diagnosi precoce dei tumori: “Vorrei ringraziare a nome della Fondazione tutti quelli che hanno reso possibile l’evento, non nomino  tutti per non dimenticare nessuno, ma concedetemi in particolare di citare  Mariagrazia, Lorenza e Andrea che si sono prodigati per mesi in questa bellissima impresa” – afferma Roberto Abati, direttore Fondazione Grade Onlus – “Sono sicuro che trascorreremo una giornata lieta, con il pensiero a chi sta lottando contro un avversario terribile come la malattia. I pazienti sono al centro dei nostri progetti e vogliamo cercare di garantire loro le migliori possibilità di cura e assistenza”. 
Tra i protagonisti, per la squadra di Chef e Maestri, anche Igles Corelli (capitano), Gino Fabbri (allenatore onorario), Luca Montersino, Andrea Mainardi, Daniele Persegani, Gianluca Aresu, Renato Bosco, Maurizio Santin, Roberto Rinaldini, Mattia Poggi, Roberto Valbuzzi, Claudio Gatti, Fabio Zanetello, Sebastiano Caridi, Fabio Potenzano, Fede & Tinto, Fabrizio Nonis… e tanti altri ancora! 
Nella formazione di Athletichef anche nomi prestigiosi di  Reggiana Forever: Dario Morello, Beppe Alessi, Andrea Parola, Davide Addona, Claudio Testoni, Lorenzo Mossini, Marco Ballotta. 
Madrina della giornata, che sarà trasmessa in diretta da Telereggio sul canale 11, sarà la showgirl, conduttrice televisiva e cantante italiana Michela Coppa, mentre alla giornalista e conduttrice Stefania Bondavalli è affidato il compito dell’apertura della manifestazione.
A bordo campo, le Chef Francesca Maggio e Cristina Lunardini gestiranno invece l’angolo culinario “Chef Point Conad”, per il ristoro degli atleti, fornito di prelibatezze locali della linea Sapori&Dintorni, per il ristoro degli atleti. “Conad Centro Nord sarà infatti per il secondo anno main sponsor dell’evento e di maglia della squadra Athletichef” afferma Paolo Incerti Telani, vice presidente di Conad Centro Nord – “In questa partita però tiferemo tutti per la stessa squadra: la solidarietà a favore del GRADE il tutto condito, visto i protagonisti in campo, da buon cibo e da grasse risate. Il legame con gli chef e il buon cibo, la territorialità dell’evento che si svolge nel cuore della città e l’obiettivo benefico hanno convinto subito anche i nostri soci imprenditori che sono sui punti vendita infatti proprio nei Conad di Reggio e provincia si potranno acquistare i biglietti della partita”.
 
Athletichef nasce dal sogno di Mariagrazia Soncini della scuola di cucina Mary’s Kitchen di Albinea, in collaborazione con Zelo Networking di Lorenza Dalla Pozza, che opera nella comunicazione e nella promozione di eventi. 
“Dalle stelle Michelin, gli chef sono diventati stelle dello star system a pieno titolo, spopolando in trasmissioni televisive di enorme successo, non solo in Italia ma in tutto il mondo, pubblicazioni che si pongono ai vertici delle classifiche di vendita, e un ruolo di portabandiera nel mondo per uno dei settori più importanti del ‘made in Italy’: quello del food & wine”- dice Mariagrazia Soncini, ideatrice e fondatrice di Athletichef – “Siamo molto soddisfatti di aver messo insieme questa squadra e grati a questi nuovi atleti per aver accolto il nostro invito, mettendo il loro tempo e le loro energie a disposizione per fare del bene, e ringraziamo gli sponsor che ci sostengono. Grazie all’unione di tutte queste energie positive i cittadini di Reggio Emilia (e non solo) potranno presto contare su uno strumento diagnostico straordinario”.
 
L’edizione 2018 ha il patrocinio del Comune di Reggio Emilia, della Fondazione per lo Sport, della Confcommercio e della Camera di Commercio di Reggio Emilia. L’evento è organizzato in collaborazione con Tecnograf. Main Sponsor è anche quest’anno Conad Centro Nord. Grande il sostegno di altre importanti aziende, tra cui Molino Denti, Arag, Errea, Cover e molte ancora, che non hanno voluto far mancare il loro supporto all’importante iniziativa.